- Marcello Fra Ioli – tutti gli strumenti
1. Mantra Voluntatis
2. House Of The King
3. Melody
4. Signore Non Sono Degno
5. Maine Ehe (Reprise)
6. Apocalypse
7. Next Time
8. E Ad Uno Ad Uno…
9. La Lunga Via
10. Amanti Tristi
Mantra Voluntatis
Evidentemente insoddisfatto della fine del grande progetto Ain Soph, ecco che Marcello Fraioli (ex vocalist degli AS) compie un ulteriore passo avanti, questa volta da solo, sempre sulla scia dell’esperienza pluridecennale precedente; se a pochi è concessa la possibilità e la fortuna di conoscere questa ex band, è solo dovuto al fatto che il gruppo – in trent’anni di attività, con numerose uscite importanti, quali il folcloristico e cantautoriale Aurora, o l’anti-comunista (in verità anti-politico) October [“October è un lavoro che parla di verità scomode…”] – è sempre rimasto una realtà di nicchia, quasi intellettuale, in particolare con le sonorità esoterico/industriali dei primi anni. Da questo grande e importante bagaglio d’esperienza dunque, il vocalist decide di proseguire su una propria strada, che conservi un’impronta folk rilevante, diluita però da effusi mistici di elettronica industriale. Il risultato è proprio il progetto Spectre e questo primo Mantra Voluntatis; è come un’espressione di inquietudine, la cui anima si aggira per le realtà urbane (indiscutibilmente romane in copertina) a portare la sua malinconica parola. La spiritualità dei precedenti “Assenza di Limiti” (terminologia presente nella Kabbalah) è sicuramente un tòpos immancabile per l’artista. Si tratta di un esoterismo inquietante, avvolto da suoni industriali e da loop che si ripetono malignamente (Apocalypse).
L’effetto generale delle undici tracce (l’ultima fantasma) di questo debut album è quello di una profonda sacralità – testimoniata dalla quarta Signore Non Sono Degno – a cui fa opposizione lo spunto più dichiaratamente sperimentale e gotico di Next Time. Si passa dalle parole latine sussurrate nella title-track Mantra Voluntatis – una sorta di manifesto filosofico sulla Volontà e sulla superazione delle barriere del comunemente definito possibile – brano di ispirazione ambient classica, con note di tastiera vibrate che ricordano le produzioni estranianti degli Ambient “eniani”, a episodi di re-interpretazione wave in Melody.
Dal punto di vista meramente sonoro, è da apprezzare oltretutto l’accostamento di fraseggi acustici di chitarra, tipicamente folk, a linee di basso più darkeggianti, risaltate da effetti di campane e impercettibili voci in lontananza (E Ad Uno Ad Uno…) - il testo è tratto da un passo di Edgar Allan Poe -. Ogni tanto poi spuntano perfino tocchi prog anni ’70, che conferiscono un leggero sentore di psichedelica evasione al sound Spectre. Mantra Voluntatis, uscito sempre presso la HauRuck (già etichetta degli AS) rappresenta insomma quel che si può tranquillamente definire la degna continuazione degli Ain Soph. Se si continuerà su questa strada, Spectre si appresta a diventare la nuova band di culto della scena neo-folk esoterica europea.