- Ivan Rave - voce
- Alex Danieli - chitarra, cori
- Randy Mion - chitarra, cori
- Andrew Vekk - basso
- Fabio Tumiati - batteria
1. From Hell
2. Evil Thought
3. Selling Souls
4. B.T.T.W.
5. Useless
6. On Your Skin
7. Dark City
8. Confurious 12
9. Echoes Of Sin
10. Catch It
11. The Lake
12. You
Echoes
Formatisi nel 1996 a Padova, i Somniae Status giungono nel 2007 a pubblicare il secondo full-lenght della loro carriera, Echoes, che raccoglie in un unico sound le reminescenze Heavy Metal dei progsters Queensryche e rivisitazioni più oscure e ricercate.
Dopo aver realizzato nel 2003 il debutto Cassandra, ricco di elementi progressivi, il quintetto veneto, forte anche del contratto con la Dragonheart di Domine, Macbeth e Thunderstorm, propone dodici tracce di Hard & Heavy diretto e melodico, votato a riscoprire riff aggressivi ed aperture delicate ed eleganti.
Il cantante Ivan Rave è migliorato notevolmente da Cassandra e il sound si è fatto più corposo nelle sezioni Heavy e più variegato nelle distensioni; una chiara dimostrazione è la prima From Hell, permeata dalla melodia delle chitarre clean o del gradevole refrain, che ha un sapore ottantiano e conserva un feeling raffinato ed atmosferico.
Evil Thought e Selling Souls sono gli esempi più emblematici dell’influenza Queensryche che trasuda in diverse parti di Echoes perché le chitarre tessono riff d’impatto e la batteria non si esibisce in preziosismi fuori luogo e poco consoni al contesto del disco. I ritornelli sono comunque il punto di forza dei Somniae Status, che escono dall’oscurità di certi passaggi per approdare a intermezzi sospesi e carichi di emozioni.
B.T.T.W. è più sottotono rispetto alle precedenti perché non aggiunge elementi innovativi al sound Heavy che emerge, mentre Useless ha un incedere più sommesso e malinconico, che conferisce un tratto diverso ad Echoes.
Tante sono le reminescenze dei Fates Warning di Parallels, come testimonia On Your Skin, uno degli episodi più memorabili, sostenuto nel suo andamento ritmico e capace di conciliare le due differenti anime dei Somniae Status.
Più scontato il seguito di Echoes, con capitoli come Dark City, Confurious 12 o Catch It, che appesantiscono il lavoro con i loro toni aggressivi e irruenti: i Somniae Status riescono a dare il meglio di sé nei momenti riflessivi e quindi le accelerazioni di certe canzoni paiono inappropriate al sound ricercato e tenebroso che caratterizza positivamente i brani più significativi di Echoes.
Pertanto, dall’ascolto di Echoes emergono le buone capacità di song-writing della band, valorizzate da una produzione curata e professionale, ma diverse sono ancora le sezioni da migliorare, come quelle di chitarra distorta che deludono le aspettative. La chitarra clean, nei suoi costanti arpeggi, è invece un tratto coinvolgente e piacevole dei Somniae Status, che dovrà essere coltivato in futuro per dare origine a nuove pubblicazioni valide ed efficaci. Da sottolineare infine l’originalità dell’artwork scelto per Echoes, che riassume bene il contesto cupo (sviluppato però solo in parte dai Somniae Status) dell’album.