Voto: 
6.0 / 10
Autore: 
Edoardo Baldini
Etichetta: 
Reprise
Anno: 
2007
Line-Up: 

- Billy Corgan - voce, chitarra, basso, tastiera, produzione, mixing, fotografie
- Jimmy Chamberlin - batteria, percussioni

Tracklist: 

1. Doomsday Clock (03:44)
2. 7 Shades of Black (03:17)
3. Bleeding the Orchid (04:03)
4. That's the Way (My Love Is) (03:48)
5. Tarantula (03:51)
6. Starz (03:43)
7. United States (09:53)
8. Neverlost (04:20)
9. Bring the Light (03:40)
10. (Come On) Let's Go! (03:19)
11. For God and Country (04:24)
12. Pomp and Circumstances (04:21)

Smashing Pumpkins, The

Zeitgeist

Gli Smashing Pumpkins possono essere ritenuti come una grande operazione commerciale costantemente ben riuscita, poiché la personalità di Billy Corgan ha saputo trascinare la band verso il successo internazionale in più occasioni. Ne è una dimostrazione la serie di avvenimenti che ha interessato la formazione americana dallo scioglimento dopo l’uscita di Machina/The Machines Of God fino alla costituzione del progetto solista di Corgan: tutti questi fatti hanno permesso a Corgan e compagni di alimentare la propria popolarità, pur mantenendo un sound decisamente superiore alla media degli altri acts del panorama alternativo. Dopo alcuni anni di voci contrastanti riguardo una possibile reunion, nell’autunno/inverno 2006 giunge l’annuncio dello stesso Corgan attraverso la sua pagina MySpace: gli Smashing Pumpkins torneranno con il sesto full-lenght di studio, chiamato Zeitgeist (termine filosofico tedesco che significa “Spirito del Tempo”) e la line-up sarà comunque rinnovata, perché del tradizionale combo prenderanno parte solo Corgan e Chamberlin, unico ad aver risposto positivamente al tentativo di Billy.

Il timbro proposto sulle dodici canzoni di Zeitgeist è un misto tra tutti gli elementi della discografia della band: si può ritrovare l’approccio Heavy Metal nelle chitarre, il gusto gotico e decadente nelle atmosfere e l’andamento Alternative Rock che gli Smashing Pumpkins hanno saputo plasmare in ciascuno dei loro lavori. Doomsday Clock è testimonianza di questo intreccio di stili differenti, poiché dal tessuto tenebroso emerge la voce acida ma caratteristica di Corgan, capace di costituire il filo conduttore dell’opera sopra i contorti riffs distorti. 7 Shades Of Black è rapida nel suo incedere e ricca di effetti che sanno affascinare e coinvolgere con la loro direzione quasi dimessa. Tuttavia in alcuni tratti si scorge una pesantezza che interessa in particolar modo il tono vocale di Corgan, non più elaborato e vario come in precedenza: le parti strumentali si avvicinano in alcune situazioni alle magie degli A Perfect Circle di Keenan, rivestite di una sensibilità gotica che ha da sempre contraddistinto la personalità di Billy. Per chi è cresciuto con i capolavori del primo Grunge degli Smashing Pumpkins, Zeitgeist risulterà però un aborto discografico, perché le idee si ripetono con frequenza, rimanendo più conformi al Rock commerciale odierno. Basti accostarsi ad un pezzo come il singolo Tarantula per comprendere come Corgan sia sprovvisto di soluzioni innovative, perché i riffs banali si rincorrono, come anche nel caso della sconcertante United States.
Tra i pezzi degni di nota invece si possono menzionare Bleeding The Orchid, dalla struttura convincente e dal sapore malinconico, o la sommessa e semplice Neverlost, avvolgente con il suo alone lontano e monotono.

In quest’ottica easy-listening comunque non emerge la classe sopraffina di Corgan, compositore che ha sempre puntato a valorizzare la propria inventiva ed abilità, divenendo nel tempo troppo sicuro del suo song-writing (si osservi anche il comportamento alquanto presuntuoso di suonare tutti gli strumenti ad eccezione della batteria). Un ultimo appunto può essere fatto per la copertina di Zeitgeist, raffigurante l’ambiguità della potenza americana, al tramonto e alla rinascita: la Statua della Libertà sommersa è simbolo della stoltezza statunitense nei confronti dei problemi ambientali, come anche la crisi delle libertà dopo l’11 Settembre 2001. Ma al di fuori delle simbologie e del tessuto lirico, come risultato finale Zeitgeist non sorprende né trascina, rimanendo in una mediocrità prevedibile fin dalla forzata reunion. Il successo comunque è stato assicurato a livello di vendite, perché Corgan ha saputo mantenere inalterato il suo fiuto per le operazioni economiche e pubblicitarie, a discapito di un’uscita consistente e valida.

NUOVE USCITE
Filastine & Nova
Post World Industries
Montauk
Labellascheggia
Paolo Spaccamonti & Ramon Moro
Dunque - Superbudda
Brucianuvole
Autoprod.
Crampo Eighteen
Autoprod..
BeWider
Autoprod..
Disemballerina
Minotauro
Accesso utente