- Mike Slamer - chitarra, tastiera e cori
- Terry Brock - voce
- Chet Wynd - batteria, percussioni e cori
- Billy Greer - cori
- Scott Bal - cori in Nowhere Land
1. Nowhere Land
2. Strength To Carry On
3. Not In Love
4. Come To Me
5. Higher Ground
6. Jaded
7. Beyond The Pale
8. Runaway
9. Audio Illusion
10. Perfect Circle
11. Superstar
Nowhere Land
Gli Slamer prendono il nome da quello che senza ombra di dubbio può considerarsi il vero e proprio deus ex-machina della band, vale a dire Mike Slamer, già axeman dei Seventh Key e dei Steelhouse Lane, in quest'album nelle vesti di chitarrista, compositore e produttore. Con l'ausilio della bella voce di Terry Brock, anche lui con un passato illustre nei Strangerways e nei The Sing, il buon Mike crea un prodotto di puro e fine Melodic Hard, che scorre in maniera piacevole ed elegante tra melodie AOR-oriented, stacchi di Progressive, ballad melodiche e malinconiche, con soluzioni mai banali o ripetitive e sempre ricercate e curate, come molto curati sono anche l'ottima produzione e gli arrangiamenti, perchè Mike non tralascia proprio niente, tutto deve essere al suo posto, e ciò lo si vede anche nella scelta degli altri musicisti, infatti oltre al già citato e bravissimo Brock, sono stati chiamati i suoi vecchi amici Chet Wynd alla batteria e Billy Greer, con un passato anche nei Kansas e scusate se è poco, nei cori.
Così Nowhere Land deve necessariamente considerarsi uno dei migliori episodi di questo già particolarmente ricco 2006 in ambito Hard Rock, un album che non potrà lasciare indifferenti neanche coloro che non si reputano amanti di tali sonorità, a causa di un elevato standard qualitativo che rischia di divenire universale e non soggettivo, tanto più che nel corso degli undici brani dalla durata di più di un'ora di ottima musica non ci si annoia mai, basti pensare che nessuno dei brani in scaletta scende sotto i quattro minuti, ed anzi la maggior parte degli stessi supera abbondantemente i cinque, per capire quanto ispirato e prolifico sia attualmente Slamer.
La title-track Nowhere Land è posta ad apertura con il tuttofare Mike che si posiziona dietro la tastiera creando un brano dall'attitudine Prog/AOR che sembra quasi miscelare Marillion e House Of Lords e con la partecipazione di Scott Bal dietro il microfono, ma il seguito affidato a Strength To Carry On è ancora migliore, si tratta infatti di una ballad malinconica in possesso di una favolosa linea melodica ed un chorus favoloso, con l'interpretazione altettanto splendida di Brock, mentre l'inizio strumentale di Not In Love, affidato in gran parte alla batteria di Wynd, rialza i toni grazie ad un brano che ha nel suo chorus il vero punto di forza, senza tralasciare però la performance chitarristica del grande Mike. Ancora una grande ballad, lunga, lenta, emozionante e ricca di pathos, così può presentarsi Come To Me, seguita a ruota da un altro gran pezzo Higher Ground, un up-tempo che ancora una volta può vantare un chorus favoloso e riffs incisivi, e non scende l'alta fattura delle composizioni neanche con le successive Jaded e Beyond The Pale, altre due ballad ricche di soluzioni melodiche ed esecutive davvero spettacolari. Nonostante il titolo sia uno dei più abusati in ambito Hard Rock, Runaway è invece un pezzo che presenta, come del resto tutto l'album, soluzioni sempre nuove, azzeccate e piacevoli, con un chorus trascinante ed un grande Brock, mentre il riff iniziale dell'up-tempo Audio Illusion, inferiore però a Not In Love, ci fa intendere che è venuto il momento di abbandonare i ritmi lenti e le melodie malinconiche, e così si chiude con Perfect Circle, altro up-tempo armonioso ed impreziosito dal duo Slamer - Brock rispettivamente dietro la sei corde e dietro il microfono, ed infine il Progressive di Superstar, quella che meno forse preferisco, che come in un cerchio perfetto riporta all'opener.
Siamo in presenza di uno di quei lavori che se fosse uscito qualche decennio addietro adesso sarebbe considerato un "classico", un album da avere nella propria personale discografia. Per rendere l'idea se può servire un paragone con i grandi del passato ecco alcuni nomi: Kansas, Marillion, Saga, Toto, Survivor, House of Lords, ma si tratta di un paragone da prendere sempre con le pinze perchè è proprio la capacità e la grande vena ispirativa di Slamer nel ricercare nuove e sofisticate soluzioni melodiche ed esecutive a fare di Nowhere Land un album speciale.