Chuck Bouley - Voce
Luke Buckbee - Batteria
Dave Stauble - Chitarra
Rob Deangelis - Basso
Dan Haggerty - Chitarra
1. Gone Tomorrow
2. Listen
3. I Am Revenge
4. No Compromise
5. Strength
6. Everything To Lose
7. Laid To Rest
8. I Am What I Am
9. Save It
10. All For Nothing
11. At The End
12. Guardian Angel
No Compromise
Provengono dalla scena del New Hampshire/Massachusetts, fucina di giovani talenti in ambito metal-core come i Killswitch Engage, gli Shadows Falls e gli Unearth, e per vicinanza geografica e musicale si assestano sulle coordinate del più generale suond "nord-east" dei maestri indiscussi del genere, gli Hatebreed. E, appunto, i Since The Flood proprio da quest'ultimi hanno imparato per bene la lezione, dedicandosi ad un hardcore coriaceo e sostenuto, che spesso sfocia in riffing tipicamente metal, sostenuti da una produzione potente e cristallina.
In generale più legati ad un hardcore moderno rispetto alla band di Jamey Jasta e assolutamente ligi alle regole non scritte del genere, ovvero tempi in quattro quarti, riff compatti e quadrati, voce sporca e semi urlata, tatuaggi ed una vagonata di attitudine. Però, e qui sta la sorpresa, il lavoro finale espresso su questo No Comprimise (che già dal titolo ci fa capire con che gruppo stiamo trattando) si differenzia e si assesta su di un livello superiore rispetto alla media delle produzioni hardcore.
Pur essendo un gruppo giovane e con alle spalle solo un full-length (Valor And Vengeance), i Since The Flood sono riusciti a sviluppare un suond abbastanza personale, che anche se non si discosta molto dagli stilemi del genere nè mischia svariati elementi diversi, colpisce e sorprende piacevolmente. Probabilmente molto è dato da una sezione ritmica perfetta che alterna velocità furiosa a groove di classe, dalla voce di Chuck Bouley sempre a cavallo tra screaming e cantato pieno di forte impatto, dalla produzione che mette in risalto ogni strumento nella maniera giusta o, in un ambito più generico, dall'energia che questo giovane combo riesce a trasmettere, con costruzioni tanto semplici quanto potenti.
Ovviamente le influenze di Hatebreed, Agnostic Front e similia si sentono eccome, come per esempio nell'opener Gone Tomorrow, in Laid To Rest o in Strength che negli stacchi lenti e groovy ricordano molto la band del Connecticut, ma ciò che domina sempre e comunque è l'attitudine hardcore e l'irriverenza tipica del genere: ne sono prova song come Listen, I Am What I Am (che essendo tra le più lunghe è anche una delle più varie) o At The End.
E' logico che però l'ascolto nella sua generalità, che risulta essere compatto e facilmente fruibile, presenta elementi di similarità tra una canzone è l'altra. Ma si tratta pur sempre di un disco hardcore.
Bene, se cercate innovazione e sonorità ricercate, sicuramente dovete tenervi lontano da un album come No Compromise e da una band come i Since The Flood. L'hardcore, per quanto mischiato di volta in volta col metal o col punk, rimane sempre un genere statico e abbastanza chiuso, lo si ama o lo si odia. C'è però da tener presente che qui abbiamo di fronte un lavoro sicuramente migliore del solito, carico di energia, cattiveria, furia e attitudine. Un disco con gli attributi insomma, consigliato comunque, anche perchè vi potreste accorgere di non disprezzare così tanto l'ottusità hardcore...