- Emiliano Sicilia - Chitarre, Programming, Backing Vocals
1. Cyber Room
2. Splatter On Bluegrass
3. Neurosaloon
4. The New Reality Suite
5. The Green Mirror
6. 3000 Zombies
7. Thermodynamic Hypothesis
Devotion Materialize
Definire “eclettico” un personaggio come Emiliano Sicilia sarebbe ancora riduttivo. Eh già, perché il chitarrista milanese, che ci presenta il nuovo album Devotion Materialize, è senza dubbio uno degli artisti più fantasiosi e imprevedibili che abbiamo avuto occasione di ascoltare negli ultimi tempi.
L’album bilancia in modo straordinariamente armonioso una serie infinita di influenze che vanno dal metal al blues, dal rock all’elettronica e chi più ne ha più ne metta. Immaginate un immenso calderone sonoro nel quale si rincorrono echi di Strapping Young Lad, Type O’Negative, Nine Inch Nails, Ministry e non ultimo Steve Vai. E proprio a quel riffing rarefatto e siderale tanto caro a Steve Vai sembra essere ispirata l’opener Cyber Room, una traccia multiforme in cui il tocco di Emiliano incontra momenti elettronici, un thrash metal moderno e una conturbante parentesi di latino americano. Troppa carne al fuoco? No, per niente, il nostro riesce a rendere un sound tanto complesso estremamente fruibile, lasciando che la varie sfaccettature si incastonino l’una con l’altra senza forzature né sperimentazioni volute “a tutti i costi”.
E il top lo raggiungiamo nella seconda traccia, Splatter On A Bluegrass, una song eccezionale in cui spicca il duetto tra i guest Pamela Manzo e Cristiano Re (vocalist dei Realypse che interviene con un ottimo growl), i quali cantano su di una intrigante base flamenco dove è protagonista il pizzicato di Emiliano. Un momento “caliente” e irresistibile che incontra musica techno, allegre parentesi country e sfumature di metal estremo. Ed è vero delirio (nell’accezione più positiva del termine, sia chiaro).
Ne volete ancora? Bene, perché dobbiamo assolutamente parlarvi di The New Reality Suite, dove protagoniste sono le accelerazioni che arrivano direttamente dal marciume industriale della City del buon Devin che vanno a braccetto con una chitarra questa volta di stampo blues. E in contesto simile, i rumori dei cartoon e gli stacchi jazz non potevano che essere apprezzati. Sì, ma il rock’n’roll? C’è anche quello, in 3000 Zombies per la precisione, dove il techno/thrash scandito ancora dal growl di Cristiano si spezza su di un ritornello canterino e maledettamente intrigante.
Insomma, non è opportuno dilungarsi ulteriormente. Acquistate Devotion Materialize a scatola chiusa, quest’album è il “Flex-Able” del terzo millennio.