Gradito ritorno sulle scene per gli Shark Island del navigato singer Richard Black, che molti conosceranno anche per la sua partecipazione al super gruppo Contraband insieme, fra gli altri, al chitarrista Michael Shanker.
La Frontiers riesce nell’impresa di riportare in luce anche questo pezzo di storia dell’Hard Rock più verace con un album come Gathering Of The Faithful che sin dalle prime battute dimostra quanto era opportuno riuscire ad avere ancora attiva questa ottima band.

Infatti Blue Skies, l’opener, è una melodiosa cavalcata Rock che si fa valere per un refrain immacolato che colpisce immediatamente. Anche la successiva Tomorrow’s Child, che mette più in luce l’apporto del bravissimo chitarrista Spender Sercombe (anche tastierista) punta molto sulla melodia, mentre con The Stranger abbiamo un saggio del gusto bluesy che pervade gli Shark Island.
Rispetto alle precedenti e poche numerose release, citando in particolare Law Of The Order del 1990, possiamo affermare che il nuovo mark degli Shark Island punta decisamente di più sulla carica emotiva di un Hard Rock che non disegna di innervare il proprio riffing con gusto bluesy e rock più commerciale, come dimostra ad esempio Go West e la successiva Welcome Goodbye, un lentaccio di grande afflato romantico, che da un lato esalta la voce calda di Black e dall’altro ci fa apprezzare anch’era Sercombe nella veste di chitarrista acustico e arrangiatore.
Anche la successiva Life Goes On è una lentaccio che pone in primo piano chitarra e la voce di Richard ma nel complesso l’afflusso emozionale risulta più affievolito (e se volete ci sta anche una punta di noia) in confronto alla track precedente (e non si capisce come mai siano state appicciate nella tracklist due song come queste).

Di certo questo momento scialbo viene subito spazzato via dalla voce roca e bluesy di Richard che con la carica di Down To The Ground riporta le coordinate della band sul giusto mood di un hard rock influenzato dalla musica nera ed energico, che fa leva anche sull’energico contributo di Glen Sobel, impeccabile alla batteria e propugnatore di tutti i “numeri” tipici dell’hard rock più caldo.
Nel complesso il CD pervade gl animi degli hard rocker e conquista per una buona metà; nella seconda parte dell’opera a parte alcune isolate cadute di tono il livello composito ed esecutivo rimane alto e ci fa inserire Gathering Of The Faithful fra gli acquisti consigliati per quest’estate. Da ascoltare al volante di un’automobile in corsa su assolate autostrade.