- Steve Overland - voce
- Harry James - batteria
- Steve Morris - chitarra
- Chris Childs - basso
1. Learn To Live Without You
2. Take Me Home
3. Cry Wolf
4. When It’s Gone It’s Gone
5. Way Of The World
6. In The Shadows
7. Did It For Love
8. Chains
9. Dreams Die Heard
10. Runaway Girl
11. Satellite
12. Shine On
Different Angles
A due anni di distanza dal precedente debutto intitolato Land Of The Living gli inglesi Shadowman tornano a deliziare i fini palati degli amanti del melodic rock con questo Different Angles, che riconferma le note qualità del super combo. Di fatto la band albionica è nota per avvalersi nelle sue fila di tanti nomi assai scafati della scena AOR, ossia Steve Overland (cantante negli FM), Steve Morris (chitarrista negli Heartland e qui anche tastierista), nonché i più noti Chris Childs e Harry James (basso e batteria nei grandiosi Thunder).
Il disco “vive” di brani di sicura presa come Take Me Home, in cui l’ugola di Overland ipnotizza l’ascoltatore, grazie ad evoluzioni melodiche di gran classe, ben ordite su un tappeto di chiatta/tastiera che lancia la band in lidi da classifica.
Proprio Morris si distingue, oltre al già citato cantante, grazie ad assoli efficaci e fraseggi di chitarra entusiasmanti, come è possibile verificare in brani quali l’opener Learn To Live Withut You.
Di sicuro fascino sono poi i brani in cui i musicisti riescono a creare la giusta cornice che sostiene una linea vocale superba di Overland, che esalta gli Shadowland in brani come la ballad Did It For Love o in brani più sostenuti come In The Shadows o Way Of The World; nel caso dell’ultima song citata è davvero entusiasmante il lavoro eseguito dalla linea ritmica, che costruisce un crescendo energico che ben si amalgama con le raffinatezze eseguite alla chitarra da Morris.
Purtroppo dalla ballad in poi il livello più che ottimale della tracklist comincia a far filtrare pezzi eccessivamente scontati che puntano smaccatamente all’ascolto radiofonico sena possedere le stesse varianti tecniche e le trovate delle canzoni precedenti. Canzoni stucchevoli come Dreams Die Hard o Runway Girl annebbiano decisamente il livello globale dell’opera.
Sicuramente un amante dell’AOR di stampo british potrà trovare interessante questo album, anche senza considerarlo per forza un evento.