- Hermes - Voce
- Lavo - Chitarra
- Pierruz - Basso
- Turu - Chitarra
- John Click - Batteria
1. Mario TellMe
2. Gentil Cortesia
3. That’s Itri
4. 15
5. Porke Rotanti
6. Follicolo
7. Assassino
8. La Nanetta
9. Nd’ Zizze
10. Sgroove
11. Marianna
12. Un Cretino a Crotone
(Nota per la traccia #12: Fatto realmente accaduto. Grave. Un Gaetano, visita militare anno 1997, va a fare la visita, al ritorno non si sveglia a Formia, scende qualche kilometro più avanti… a Crotone… cose che capitano…)
Ruzzer Than You
Gli Sgroove sono l’unica (e quindi sottointendiamo la migliore) band di Gaeta, nata nel 2003 ma che vede uno sgargiante successo interprovinciale solo nel 2006 con l’uscita della prima fatica personale: Ruzzer Than You.
Già dal titolo del disco si può capire di cosa si tratta, un porno-groove divertente e gettonato, spesso giustamente scurrile, espresso da un divertente mix di pop e glam-rock semplice e diretto ma che si abbina perfettamente all’intento dei cinque malati che compongono la band.
Perciò non ci resta che iniziare l’ascolto del disco, aperto dalla breve opener Mario TellMe, veloce e scanzonata, una giusta introduzione al resto dell’album che prosegue col capolavoro lirico Gentilcortesia, una perla di genialità sessuale, una commovente parabola sui significati dello sperma e del suo valore, attributi registici che la rendono la migliore dell’intero platter. Impossibile non notare poi altre gemme come That’s Itri, un superbo e raffinato elogio all’oscura cultura della città Itrana, abitata dai fantasmagorici “sang’ d’ sierp’” che nell’ombra delle campagne si organizzano e si radunano a mò di setta, o ancora la gettonata Porke Rotanti, che coi testi si innalza tra le migliori prove del disco.
Si va avanti poi con Follicolo (cover demenziale dei Litfiba), un’altra parabola, stavolta sulle intemperie delle teste dei giovani che vedono i propri capelli scomparire dietro un oscuro orizzonte di calvizia precoce. Interessante e più varia è invece l’omonima Sgroove, esilarante nelle sue sonorità funky, come del resto anche La Nanetta (dedicata ad una giovine donzella non eccesivamente alta) o ancora ‘Nde Zizze dall’intro incredibilmente emozionante e passionale che canta, pieno d’amore: “e la vidi.. e le dissi soltanto… ‘nde zizze..”
Così, terminando l’ascolto con le restanti Assassino, 15, Marianna e la conclusiva Un Cretino a Crotone, il disco si chiude tra una risata e l’altra dopo dodici esilaranti canzoni, alcune delle quali veramente capaci di far scoppiare gli addominali e di far paralizzare la mascella per le risate. Perciò va dato merito a questa band che attraverso un semplice rock groove demenziale ha dato vita ad un album piacevole e mai stancante.
Se ce ne fosse altra di gente così, magari si potrebbe dare anche un’altra faccia alternativa al rock demenziale, che non siano i soliti (e oramai trascurabili) Prophilax o Sanculamo. Perciò, in bocca al lupo e un invito ad essere un po’ più Ruzzer nel proprio piccolo.