- Dayson Stesner - voce
- Lance Redaelli - batteria
- Philip Sciortino - synth, cori, pianoforte
- Steven Baillie - synth
1. The Love
2. Too Late for Prayer
3. Last Goodbye
4. Another Girl
5. From Your Heart
6. Just a Lie
Scriptures
Gli Screaming For Emily sono una band darkwave degli anni ’80 di nicchia, rimasta nell’oscurità a lungo tempo nonostante le ottime capacità del quartetto statunitense. Uno dei motivi sicuramente per cui sono rimasti nell’ambiente underground è una discografia che è rimasta alla pubblicazione solo di un album, Malice e di un Ep, Scriptures (1987), che in coda al primo viene ora nel 2006 rimasterizzato. Il lavoro di sei tracks spazia da uno stile oscuro alla Cure di The Head On The Door fino a spunti di elettronica, dove è cercata maggiormente una resa ballabile, anche se di certo non propriamente da dance floor.
I pezzi migliori del platter si riscontrano subito all’inizio tutti in fila. La prima The Love è sicuramente il brano meglio riuscito per evoluzione sonora, riffing, linee vocali e intrecci strumentali. Le linee melodiche tracciate da bei giri di keyboards sono sfumate e si aggiungono perfettamente a un vocal che è molto simile a quello dei successivi Muse. Dalla prima track, più oscura e in generale goth, si passa a Too Late For Prayer, song di carattere più wave, grazie a toni pacati, sfumati e rilassanti, cadenzati da batteria. Qua poi il sound della band si accosta a quello dei Cure del periodo ‘85-’89, per poi incamminarsi maggiormente, con Last Goodbye, verso soluzioni artistiche elettroniche, che producono un effetto più dinamico. La quarta track, Another Girl, è invece un ottimo esempio di fusione tra la matrice darkwave, che ormai nell’87 era esplosa in tutto il mondo, e le sonorità prodotte da synths. Molto bello il refrain più volte ripetuto dal vocalist in un toni di disagio coadiuvato da lucenti note di tastiera.
Le ultime due canzoni sono caratterizzate, in particolare la prima, da un’atmosfera romantica e distesa e chiudono in modo sfumato ed evanescente un Ep che è sicuramente da ascoltare per i cultori delle sonorità darkwave anni ’80.