Voto: 
5.0 / 10
Autore: 
Jacopo Prada
Genere: 
Etichetta: 
Remedy Records/Frontiers
Anno: 
2006
Line-Up: 

- Guido Grawe - voce
- Volker Rahn - chitarra
- Achim Sankul - chitarra
- Markus Breuer - basso
- Tom Freyer - batteria

Tracklist: 

1. Scared To Be (04:00)
2. Pure Motorized Instinct (04:05)
3. Blood Splattered Banner (03:42)
4. I Am Your Fear (04:48)
5. Keep It To Yourself (04:12)
6. Higher (02:27)
7. Ahead Of The Pack (04:13)
8. Abgrund (03:20)
9. Ship Of Fools (03:49)
10. The Ancient One (03:54)
11. The End Of The Food Chain (04:45)
12. When There Is No More Room In Hell (04:25)

Scornage

Pure Motorized Instinct

Nati nel 1998 nella cittadina tedesca di Alsdorf, gli Scornage giungono al loro secondo full lenght dopo una lunga serie di date dal vivo. L’attività live ha caratterizzato gran parte della carriera di Guido Grawe e compagni, una carriera senz’altro povera di grandi successi. Il debutto della band, infatti, non aveva raccolto proseliti né in patria né all’estero, risultando troppo uniforme e privo di idee interessanti. Nonostante ciò, la Remedy Records si interessò al gruppo teutonico e lo mise sotto contratto. I frutti di questa collaborazione si concretizzano proprio nel 2006, con l’uscita di Pure Motorized Instinct. Da notare che l’album, distribuito in Italia dalla Frontiers, è uscito in Germania con ben un mese di anticipo rispetto al mercato nostrano.

Si parte a razzo con riff fulminei e ritmi incessanti: è Scared To Be, brano apprezzabile soprattutto per via della sua aggressività. Le chitarre, quando non si lanciano in assoli al fulmicotone, sono taglienti come lame di rasoio, il tutto mentre Guido sembra immedesimarsi piuttosto bene nel suo ruolo di singer. Fin qui tutto perfetto: un sound affilato, rabbioso, e coinvolgente. Quando però inizia il pezzo successivo, Pure Motorized Instinct, ci si accorge della limitatissima varietà stilistica all’interno del platter. Le parti di chitarra si ripetono innumerevolmente nel corso dei minuti, e lo stesso discorso vale per batteria e voce. Purtroppo, quindi, i difetti di cui soffriva Sick Of Being Human persistono, anche se alla Remedy, visto il tipo di promozione riservata al disco, pare non se ne siano accorti.

Si ha perciò un lavoro certamente d’impatto, ma che con il passare dei minuti si rivela sempre più piatto e povero quanto a ricchezza compositiva. Peccato, perché, come già asserito, le carte in regole c’erano tutte, a partire dalle sfuriate e dai cambi ritmici di I Am Your Fear, probabilmente il capitolo migliore dell’opera. E’ altresì vero, però, che le somiglianze iniziano a diventare veramente imbarazzanti nella seconda parte dell’opera, dove si assiste ad un irrimediabile un calo qualitativo. La band appare stanca, i brani privi di vero mordente ed il furore iniziale lascia posto ad un ammasso di suoni scontati e monotoni. A poco servono le solite accelerazioni centrali, ormai ripetitive e quindi prevedibili. Chiude tristemente il disco When There Is No More Room In Hell, con la sua mesta e risparmiabile introduzione, canzone che ne sancisce definitivamente la bocciatura.

Il secondo lavoro targato Scornage aveva il compito di riscattare un deludente album d’esordio. Ha invece avuto l’effetto contrario, portando inevitabilmente il complesso di Alsdorf sul baratro dell’oblio. Due dischi, due fiaschi: in casa Scornage ci si deve rimboccare le maniche una volta per tutte, altrimenti c’è il rischio di finire abbastanza prematuramente nel dimenticatoio collettivo. Per il momento, comunque, la bocciatura è inevitabile e sacrosanta.

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