- Christian Älvestam - voce
- Jonas Kjellegren - chitarra
- Nilsson - chitarra
- Kenneth Seil - basso
- Henrik Ohlsson - batteria
1. The Illusionist
2. Slaves To The Subliminal
3. Mind Machine
4. Pitch Black Progress
5. Calculate The Apocalypse
6. Dreaming 24/7
7. Abstracted
6. The Kaleidoscopic God
9. Retaliator
10. Oscillation Point
11. The Path Of Least Resistance
12. Carved In Stone (bonus track)
13. Deviate From The Form (bonus track)
Pitch Black Progress
Gli Scar Symmetry sono una realtà molto recente del panorama metal, di sicuro non lo sono i membri della band: due componenti degli Altered Aeon (Per Nilsson e Henrik Ohlsson) e Jonas Kjellgren dei Carnal Forge decidono di mettere inseme le proprie esperienze musicali, affidando al duttile Christian Älvestram (Unmoored) il ruolo di singer. Completata infine la formazione con l'ingresso del bassista Kenneth Seil, la band produce subito un demo e, a poca distanza, un full, Symmetric in Design, sotto la Metal Blade. Il background dei componenti è vasto e provato, e l'album ha davvero un grosso seguito, tanto che la band si trova di fronte ad un nuovo contratto con la piú blasonata label Nuclear Blast.
A poco piú di un anno dal debutto dunque, gli Svedesi ritornano alla carica con Pitch Black Progress, album che decisamente esce dagli schemi tradizionali del gotheborg e preannuncia nuove dimensioni per il genere death melodico. L'approccio musicale é perlomeno Alternative Metal. Si premette subito che definirli "Alternative" é molto tirata come identificazione, ma del resto questo disco púo essere inteso soltanto come metal: Pitch Black Progress é un album che necessita di diversi ascolti prima di essere completamente apprezzato, il fatto di fondere cosí tante influenze tra loro rendono infatti ermetica la visione globale del disco. Come anticipato, oltre ad una reale matrice swedish-death, ci troviamo di fronte ad un massiccio utilizzo della "clean voice" ed a giri e strutture decisamente classiche, prese dall'heavy e dal power piú tradizionale; il tutto viene amalgamato con ulteriori elementi, dall'hard-rock alla progressive, ottenendo un risultato molto promisquo quanto concreto. Il sound che ne deriva é infatti molto compatto e ben miscelato, sostenuto ritmicamente e a tratti molto veloce ed accattivante.
Il singolo The Illusionist ci introduce questa ora di musica; il brano é uno dei più catchy del disco, drumming incalzante e riff molto core, e come le restanti tracce, gioca su questa alternanza di cantato, stretta e cavernosa nelle strofe e "pulita" nei ritornelli. Gli stessi strumenti suonano piú melodici durante le parti clean, quasi a sottolineare la contrapposizione tra due diverse scene. Gli Scar Symmetry inanellano dunque una serie di canzoni molto "american style"; a partire da Slaves To The Subliminal il combo svedese inizia a suonare come una All Star Session tra Meshuggah, Creed, Stone Sour, Nickelback, Soilwork e Machine Head. Inoltre le tracce sono disposte molto bene sul disco, e fino all'ottava traccia The Kaledoscopic God, si ha nettamente la sensazione che si stia ascoltando un concept. Queste sei canzoni che separano i due singoli tra loro, come detto, seguono molto chiaramente le odienre correnti statunitensi. La sopracitata seconda traccia e la terza Mind Machine presentano parti melodiche molto estese ed emotive, in cui la band si abbandona ad un metal molto orecchiabile quanto suggestivo. La quarta posizione è occupata dalla title track, unica canzone dell'album in cui non viene utilizzato il canto pulito ma solo il growl, risultando, non solo per questo, la traccia piú death-oriented dell'album. Piccola parentesi di tre minuti e mezzo e la band ci ripropone quanto fatto fin'ora: l'alternanza delle due figure canore trova forse la sua massima espressione con Dreaming 24/7, brano in cui addirittura assistiamo ad un quasi cambio di genere durante le parti melodiche. The Kaledoscopic God é sinceramente una canzone elaborata e molto difficile, anche per la durata superiore ai sette minuti, in cui la band esagera peró nella ripetizione dei chorus nella parte conlusiva. I primi minuti comunque hanno un ottimo impatto e il contrapporre le sequenze è di assoluta buona resa. Le ultime tre canzoni non si distaccano dalle caratteristiche dell'album, concludendo piú che degnamente un album che non é cosí immediato come sembra.
L'edizione limitata del disco presenta due bonus track, Carved In Stone e Deviate From The Form, e sono anch'esse due tracce che non aggiungono nulla di nuovo ad un disco che risulta decisamente particolare e nel complesso originale.
Diciamo tranquillamente che gli amanti dei generi puri difficilmente potranno digerire un album come questo, che fa della promiscuità e delle influenze il proprio punto di forza. Gli Scar Symmetry hanno cercato di scrivere un album radunando vari gusti; come sapete apprezzare é sempre una questione di gusti, ma questa volta quelli della band influiscono fortemente su quelli del pubblico, pertando non ci possono essere consigli particolarmente mirati, se non quello di ascoltarlo, perché personalmente ne vale la pena. L'album è molto innovativo, quindi ascoltarlo piú volte, perché ripeto, non é immediato come sembra.