- Paolo Saporiti - voce, chitarra acustica
- Christian Alati - chitarra elettrica
1. Troublelike
2. Seen my child
3. Down
4. Oh, my lips
5. My fingertips
6. Raw man
7. Though it’s only water
8. Did you hit me?
9. The sailor of the sun
10. Needles in my heart
11. Black crows
12. Indeed
The Restless Fall
Digipack elegante, semplici forme in bianco e nero, se non per la grossa civetta che ci scruta appollaiata su un ramo e per le sfumature vermiglie delle foglie autunnali che si staccano e cadono vorticosamente. The Restless Fall, album d’esordio di Paolo Saporiti, si propone in dodici semplici tracce, risultato dell’intreccio tra la sua voce profonda ed enfatica e gli arpeggi della chitarra elettroacustica.
In 35 minuti Paolo tenta di dialogare con l’ascoltatore, non semplicemente porgendo i suoi pensieri, ma lasciandogli, grazie alle pause tra un accordo e il successivo, il tempo di giudicare e di interpretare il suono e le parole secondo il proprio, personale gusto.
In 35 minuti Paolo instaura un rapporto intimo e sincero, e offre sé stesso a chi è in grado di accoglierlo; i testi si rivelano a tratti velate dichiarazioni ad una lei supposta ed innalzata come in Trouble Like ed in Oh, my Lips; a tratti, come in My Fingertips, incentrati su domande retoriche che almeno una volta nella vita ci siamo posti tutti; “Cosa avrei dovuto dire? Chi avrei dovuto pregare?”. Alla decima traccia, Needless In My Heart, la collaborazione con la chitarra elettrica di Christian Alati dona un sospirato tocco di novità al susseguirsi delle composizioni altrimenti ripetitive.
Gli ambienti scarni e l’elegante malinconia Southern Rock fissano il lavoro in atmosfere autunnali vagamente poetiche. Il disco, per una volta, non si conclude con l’ultima traccia, Indeed, comunque bella e particolare, definita dalla voce che sembra sorgere dal profondo, riconfermando l’intimità dei temi; si conclude con i coraggiosi ringraziamenti in fondo al booklet, con un “Paola, ti amo”, e con poche parole sincere che riassumono un lavoro che senza dubbio è costato a Saporiti più fatica e più sacrificio di quanto ci voglia far credere.