- Marco Rebollini - chitarra, voce
- Andrea La Fiura - basso, cori
- Andrea Marsiglia - batteria, percussioni
1. Non Nevica Più
2. Rumore
3. Pettine
4. S.b.o.n. & Lament Of A Dumb
Randy Watson
Attivo da due anni ed originario dell’oltrepo pavese, il trio riunito sotto il moniker di Randy Watson inizia il proprio cammino con la pubblicazione dell’omonima demo di quattro pezzi, che scavano nella tradizione alternativa americana del periodo a cavallo tra gli Ottanta e i Novanta. Con il loro sound fortemente debitore dei vari Pearl Jam, Smashing Pumpkins ed Alice In Chains, i Randy Watson riescono ad affascinare l’ascoltatore, sebbene i pezzi presentino notevoli somiglianze l’uno con gli altri.
Non mancano poi fraseggi Post Metal e psichedelici capaci di arricchire il già elaborato tessuto strumentale di un demo poco carico di interventi vocali: una traccia come Pettine, nel suo soffocante incedere, esalta le doti tecniche del terzetto sia nei riff aggressivi, sia nelle atmosfere più rarefatte, che rievocano i meandri più onirici degli ultimi Isis.
Gli altri brani non raggiungono la qualità stilistica di Pettine, ma mostrano spunti pregevoli soprattutto a livello di ritmica; travolgenti e ricche di chiaroscuri, le canzoni dei Randy Watson si sviluppano in lunghi dialoghi strumentali, dove le linee di basso sono dense e costantemente in primo piano.
Il livello di registrazione è accettabile e discreto, ma con una produzione superiore i Randy Watson avrebbero acquisito un timbro più corposo e adatto al loro contesto musicale.
La band dovrà continuare a comporre sulla scia di tracce come Non Nevica Più ed appunto Pettine, tralasciando la vena più Grunge che appare ormai antiquata e poco efficace.
Un demo di soli quattro episodi non permette certamente di dare un giudizio globale sull’operato di una formazione, ma gli spunti contenuti in questo lavoro dei Randy Watson costituiscono una panoramica essenziale per comprendere come potrà evolversi il sound del progetto nelle prossime pubblicazioni.
In definitiva si consiglia di dare una possibilità a questa neonata realtà pavese che, se non abbandonerà le tendenze psichedeliche presenti in questo debutto, potrà davvero rappresentare un progetto degno di nota non solo nel panorama italiano. Le abilità tecniche sono indiscusse e allo stesso modo l’inventiva: pertanto solo con la maturità i Randy Watson potranno superare i traguardi prefissi.