Voto: 
8.2 / 10
Autore: 
Paolo Cazzola
Genere: 
Etichetta: 
Polydor
Anno: 
1977
Line-Up: 

Ronnie James Dio - voce
Ritchie Blackmore - chitarra
Jimmy Bain - basso
Tony Carey - tastiere, organo
Cozy Powell - batteria, percussioni


Tracklist: 

1. Kill The King
2. Medley: Man on the Silver Mountain/Blues/Starstruck
3. Catch the Rainbow
4. Mistreated
5. Sixteenth Century Greensleeves
6. Still I'm Sad

Rainbow

On Stage

Già forti di due album magnifici come l’esordio Ritchie Blackmore's Rainbow e Rising, nel 1977 i Rainbow erano un gruppo indiscutibilmente sulla cresta dell’onda. La band capitanata dell’ex-Deep Purple Ritchie Blackmore e dall’eclettico singer Ronnie James Dio aveva già dato prova di saperci davvero fare, portando una ventata di freschezza nell’Hard Rock settantiano, fondendo tematiche fantasy e fiabesche al Rock più innovativo. Per consacrare la band mancava solo una cosa, una prova dal vivo.

E questa prova arriva proprio nel ’77, con On Stage, primo disco live del quintetto. Nel tour di Rising, infatti, la band si trova a registrare sei momenti catturati nelle sue performance incendiarie. I concerti dei Rainbow, alquanto poveri di scenografia ed effetti visivi, focalizzavano tutta l’attenzione del pubblico nella musica, nelle sfuriate elettriche di Blackmore, negli acuti di Dio e nella progressione musicale offerta da tutti e cinque i componenti. Questo On Stage si presenta come un esperienza live unica, sperimentale ed assolutamente necessaria per percepire la potenza emanata dai Rainbow.

Il gruppo apre il concerto con Kill The King, anthem-song caratterizzata da un riff energetico e frenetico, al quale si complementa l’organo di Tony Carey e gli stacchi fulminei di Powell. La voce di Dio è al massimo delle capacità: le note della sua voce arrivano fino in cielo, arrivando a toccare l’arcobaleno tessuto. A seguire il vero capolavoro del disco, un medley di undici minuti costituito da tre sezioni fondamentali: la prima è Man On The Silver Mountain, grande classico della band, fedelissima alla versione in studio. Il continuo dialogare tra chitarra e tastiera fa scuola, arrivando poi ad eseguire un intermezzo Blues scritto da Blackmore. L’intrecciarsi degli strumenti rievoca la pura tradizione blues, arricchendola di effettistica e dandole dei toni largamente psichedelici. Dopo questo intermezzo Ronnie James Dio accenna la celeberrima Starstruck, alla quale verrà ricollegata la canzone iniziale, Man On The Silver Mountain.
Le canzoni proposte dal quintetto riescono a superare come intensità e bellezza le rispettive in studio, espandendosi e cercando nell’improvvisazione un modo per superare la “semplice esecuzione”. Ne è la prova lampante Catch the Rainbow, che diventa una suite di quindici minuti, nella quale Blackmore e Dio danno una prova magistrale, arrivando a toccate vette individuali strepitose. I continui cambi di tempo e la sua struttura cangiante riescono a creare un atmosfera quasi eterea, emozionante e psichedelica.  A seguire Mistreated, canzone dei Deep Purple riproposta per l’occasione dai Rainbow, con una maestria e leggerezza ottimi. La distorsione di Blackmore e l’organo di Carey duettano in una danza Hard Rock mistica e atmosferica, nella quale la voce di Dio si innalza in maniera impressionante. Sixteenth Century Greensleeves invece risulta più diretta ed energetica, esattamente come l’incipit di Still I’m Sad, canzone strumentale che dal vivo viene arricchita dall’inserimento di un testo. Gli inserimenti di organo e l’accompagnamento di Powell sono precisi e possenti, e Blackmore ci regala una prestazione ancora una volta maiuscola.

Al termine dell’ascolto di On Stage, i pareri sono a dir poco entusiasti. Risulta difficile pensare che un disco del genere possa essere stato partorito trent’anni fa: l’avanguardia sonora proposta dal gruppo, la progressione e la sperimentazione sono attuali quanto non mai. Ronnie James Dio registrerà con la band soltanto un altro disco, Long Live Rock & Roll, per poi buttarsi nella carriera solista, ma regalandoci prima una perla sonora come On Stage. Sperimentale, progressivo, Hard Rock. Da avere.

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