Voto: 
8.0 / 10
Autore: 
Salvo Sciumè
Genere: 
Etichetta: 
Music For Nations
Anno: 
1986
Line-Up: 

- Jonathan K. - voce 
- Floyd Rose - chitarra
- Rick Pierce - chitarra
- Evan Sheeley - basso, tastiera
- Gary Thompson - batteria

Tracklist: 

1. Livin' On The Borderline  
2. Your Tears (Will Follow Me) 
3. Never Gonna Love Again 
4. Stand By Me 
5. When The Mirror Cracks 
6. Runaway 
7. In The Rain 
8. I Can't Wait   
9. Cold Heart   
10. Let Go

Q5

When The Mirror Cracks

Dopo l'ottimo esordio del 1985 con Steel The Light, ottimo esempio di hard n' heavy e di US metal melodico, appena un anno dopo gli americani Q5 ci riprovano con When The Mirror Cracks, stavolta però spostandosi verso un melodic hard/AOR dalle forti venature futuristiche e tecnologiche.
Il guitar-work di Rick Pierce e del grande Floyd Rose si assesta ancora una volta su livelli stratosferici, ma fondamentale risulta anche l'apporto delle tastiere, in maggior evidenza rispetto al debut dell'anno prima, anche per dare sostanza alla palpabile intenzione del combo di Seattle di dar vita ad un rock melodico fresco e distante dai canoni propri di quel periodo, puntando in particolare su effetti ed atmosfere futuristiche senza tuttavia perder mai di vista l'alto gusto melodico già intravisto nel precedente e ben più potente Steel The Light.

Fin dall'ottimo inizio affidato a Livin' On The Borderline è facile intuire quanto fresca e pregevole fosse la proposta dei Q5, l'intreccio di tastiere e chitarre dona un tocco ottantiano ma al contempo particolare alla composizione, mentre la voce emozionante di Jonathan K. sembra passeggiare sulle stupende melodie tipicamente AOR, sostanza e qualità non cambiano nemmeno con la successiva Your Tears (Will Follow Me), song ad alto tasso melodico ed adrenalinico, in cui la fanno da padrone le tastiere dal suono tecnologico di Sheeley e la tagliente interpretazione del singer, terminando poi in un bel finale d'alta classe, Never Gonna Love Again è aperta dal solo tastieristico di Sheeley su cui si va poi ad inserire la voce graffiante e provata del cantante dando vita ad un brano malinconico e coinvolgente, in cui risalta il bellissimo refrain ed il solito lavoro di tastiera, specie in quel formidabile solo posto a metà brano.
Stand By Me non è una cover della famosa canzone, ma l'ennesima perla di questo purtroppo semi-sconosciuto platter, un po' più piana e costante rispetto alle altre, nel senso che durante il suo ascolto non si riscontrano particolari picchi di piacere, più veloce ed in linea con l'hard n' heavy dell'esordio When The Mirror Cracks, come del resto su questa linea si mantiene il mid-tempo In The Rain, con l'aggiunta però di quel delizioso lavoro di keys che ne fanno un raro esempio di heavy futuristico e tecnologico, oltre che tecnico, mentre a riportare il lavoro sui sentieri del più canonico AOR ci pensa la bellissima Runaway, con i suoi tempi lenti, il suo bellissimo ritornello e le avvincenti melodie. Anche il trittico di canzoni poste in chiusura riserva piacevolissime sensazioni, a partire dalla favolosa I Can't Wait, poi la più frizzante ed ottimistica Cold Heart prima di chiudere in grande stile con Let Go, altro stupendo esempio di hard n' heavy dal sapore futuristico consegnato dai Q5 ai cultori del genere e più in generale agli amanti delle belle melodie e della buona musica.

Seppur leggermente inferiore al precedente Steel The Light, When The Mirror Cracks oltre a risultare piacevolissimo da ascoltare, mostra una straordinaria band, tecnica ed ispirata, ma soprattutto capace di muoversi con personalità e sempre ottimi risultati sull'intero suolo dell'hard n' heavy, dal più cristallino AOR al più classico e melodico heavy "made in USA". L'album purtroppo non conseguì il successo sperato, e ben presto i Q5 si sciolsero, probabilmente il loro intendo di dar vita ad un sound futuristico e tecnologico, oltre che melodico, così diverso dai canoni comuni per il periodo non fu compreso in pieno, ciò non toglie che fortunatamente con il tempo quest'album sia stato rivalutato e preso in giusta considerazione.


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