- Gary Brooker - voce, pianoforte
- Matthew Fisher - organo
- Dave Knights - basso
- Keith Rei - testi
- Robin Trower - chitarra
- Barrie James Wilson - batteria
1. Whiter Shade Of Pale
2. Christmas Camel
3. Quite Rightly So
4. Long Gone Geek
5. All This And More
6. Whisky Train
7. Broken Barricades
8. Simple Sister
9. Salty Dog (Live)
10. Fires (Which Burn Brightly)
11. Bringing Home The Bacon
12. Beyond The Pale
13. Nothing But The Truth
14. Something Magic
15. Holding On
16. Into The Flood (Live)
17. An Old English Dream
18. Repent Walpurgis
19. Homburg
20. She Wandered Through The Garden Fence
21. Magdalene (My Regal Zonophone)
22. Shine On Brightly
23. Devil Came From Kansas
24. Whaling Stories
25. Power Failure
26. Conquistador (Live)
27. Grand Hotel
28. Souvenir Of London
29. Idol
30. As Strong As Samson
31. Pandora’s Box
32. (You Can’t) Turn Back The Page
33. Dream In Ev’ry Home
34. This Wold Is Rich (For Stephen Maboe)
35. Weisselklenzenacht (The Signature)
Secrets Of The Hive
Il 1967 può essere considerato come l’anno di esordio del Progressive, perché la splendida A Whiter Shade Of Pale aprì un’epoca per la scena inglese: i Procol Harum, giovane gruppo esordiente nell’underground britannico, non sfruttarono il momento proficuo traendo il successo meritato, ma la canzone riscosse un successo clamoroso, conquistando milioni di giovani. Sono trascorsi ormai quarant’anni da quel lontano periodo, che è rimasto impresso nelle menti di tanti fans, e la Salvo Records ha acquisito i diritti di pubblicazione dell’intero catalogo dei Procol Harum. Per coronare tale operazione viene proposta una raccolta dei pezzi più celebri della band, chiamata Secrets Of The Hive - The Best Of Procol Harum, in due cd, attraverso cui vengono ripercorsi gli episodi più significativi della storia di Gary Brooker e compagni.
Spiccano su tutte le canzoni le meravigliose A Whiter Shade Of Pale e Homburg, poste come openers dei due dischi e capaci di trasmettere sensazioni indimenticabili nel loro immortale incedere. Erano gli anni in cui Gary Brooker si univa al paroliere Keith Reid per plasmare una delle realtà rimaste più nascoste nel panorama progressivo: acts come Genesis, Emerson Lake & Palmer o Camel stavano gradualmente guadagnandosi il consenso internazionale, mentre i Procol Harum furono sempre avvolti da un’atmosfera di insicurezza, che non permise loro di attuare efficaci mosse commerciali.
Non mancano altri pezzi di un certo spessore ma meno conosciuti, come A Christmas Camel, altalenante nel suo ritmo, o la riflessiva All This And More, ricca di reminescenze del Rock dei Chicago.
Essendo una raccolta, non ci sbilanciamo in un’inutile valutazione, consigliando Secrets Of The Hive agli appassionati dei Procol Harum che desiderino possedere il cofanetto professionale in cui si presenta: per coloro invece che vogliano avvicinarsi alla formazione di Brooker si suggeriscono gli album che hanno segnato la storia della band e del progressive, come il debutto omonimo del 1967. Un plauso va inoltre alla Salvo Records che ha voluto riportare alla memoria un gruppo fantastico, conosciuto da pochi e capace di far correre lontana l’immaginazione con le sue melodie soffuse.