- Franco Mussida - voce, chitarra 12 corde, chitarrone, mandolino, chitarra
- Franz Di Cioccio - batteria, percussioni, voce
- Mauro Pagani - flauto traverso, flauto dolce, violino, voce
- Giorgio Piazza - basso, voce
- Flavio Premoli - spinetta, tastiera, Hammond, voce, Moog, Mellotron, tubular bells, clavicembalo, pianoforte
1. Appena un Po' (07:43)
2. Generale (04:18)
3. Per un Amico (05:23)
4. Il Banchetto (08:39)
5. Geranio (08:03)
Per Un Amico
Dopo la perfezione stilistica raggiunta dal precedente Storia di un Minuto, la Premiata Forneria Marconi, nello stesso 1972, a distanza di pochi mesi, confeziona Per un Amico, l’altro capolavoro della formazione capitanata da Franz Di Cioccio. Di certo, pur cercando di raggiungere i livelli del predecessore, Per un Amico rimane lievemente al di sotto, ma la qualità delle cinque canzoni contenute nel platter è elevatissima, a testimonianza della creatività in possesso del quintetto italiano più celebre dei Settanta.
Numerosi i collegamenti con Storia di un Minuto, presenti soprattutto nella soave traccia d’apertura, Appena un Po’, sublime nell’accostamento dei fiati di Mauro Pagani, della chitarra acustica dal sapore barocco di Franco Mussida e delle avvolgenti tastiere di Flavio Premoli.
Una tavolozza di colori caldi disegna una delle composizioni più oniriche della Premiata Forneria Marconi, complessa nella struttura e spalmata nelle sezioni distese. Spesso la critica ha affermato che il gruppo ha assorbito profonde influenze dal sound Genesis o da quello Emerson Lake & Palmer, ma la Premiata Forneria Marconi può essere considerata una delle poche band che ha saputo mantenersi pura, conservando uno stile personale ed equilibrando gusto barocco e tradizione popolare italiana. L’impetuosa Generale infatti valorizza il lavoro delle tastiere e degli organi, con uno speciale rilievo al violino di Pagani, vera guida del brano nel suo approccio folcloristico; successivamente troviamo la title-track Per un Amico, un miscuglio straordinario di strumenti acustici che cullano nel loro magico incedere, assistiti da una batteria d’accompagnamento di grande impatto ed effetto.
Tocca alla lunga Il Banchetto, dal testo socialmente metaforico, proseguire l’andamento del disco con i suoi cori melodici e le risposte strumentali sempre ben preparate: la chitarra acustica e il pianoforte/organo dominano in una delle composizioni più intrise di atmosfera, ma non per questo priva di cambiamenti repentini che sorprendono per il loro approccio bizzarro e ricercato. Il Banchetto può essere quindi ritenuto il capitolo più intenso ed intricato di Per un Amico poiché le soluzioni adottate dalla Premiata Forneria Marconi nei suoi quasi nove minuti di durata sono parecchio varie ed elaborate.
Il full-lenght si chiude dopo 34 minuti attraverso l’ultima elegante traccia, Geranio, anch’essa delineata dal pianoforte di Premoli, e posta a cavallo tra reminescenze Jazz e spunti prettamente Progressive dall’aspetto contorto ma melodico. A volte le sezioni si incupiscono ma la Premiata Forneria Marconi riesce sempre a ricondurre la forma di ogni pezzo verso meandri dolci e posati, difficili da concepire e per questo innovativi all’interno del panorama Progressive dei Settanta.
Per un Amico rimarrà una delle pubblicazioni più significative della discografia del combo italiano, uno di quegli album che hanno contribuito a tracciare la storia della scena Progressive non solo nazionale, ma mondiale: nel 1973 la Manticore farà incidere nuovamente tutti i pezzi del platter, integrandoli ad alcune rivisitazioni di brani tratti da Storia di un Minuto, in modo da consentire alla band l’approdo ai mercati esteri. L’operazione commerciale risulterà ottimamente riuscita e i cinque episodi di Per un Amico, seppur variati nella parvenza, potranno riecheggiare anche in Paesi come Gran Bretagna e Stati Uniti, avviando così la scalata vero il successo di Di Cioccio e compagni.