Voto: 
9.0 / 10
Autore: 
Gioele Nasi
Genere: 
Etichetta: 
A&M Records
Anno: 
1978
Line-Up: 


- Sting - Voce e Basso
- Andy Summers - Chitarra
- Stewart Copeland - Batteria

Tracklist: 


1. Next to You
2. So Lonely
3. Roxanne
4. Hole in My Life
5. Peanuts
6. Can’t Stand Losing You
7. Truth Hits Everybody
8. Born in the 50s
9. Be my Girl-Sally
10. Masoko Tanga

Police, The

Outlandos d'Amour

I Police nascono nel 1976 per merito del batterista americano Stewart Copeland. Oltre al primo chitarrista Henry Padovani, Stewart chiama con sé nel suo nuovo gruppo, dopo averlo visto in azione con i suoi Last Exit, il bassista/cantante Gordon Sumner, meglio noto con il soprannome di Sting.
Il gruppo ebbe un avvio tormentato e sfortunato, con pochissimo successo nelle sue live performances. Un primo miglioramento si ebbe con l’ingresso in formazione del chitarrista Andy Summers.

Le entrate del gruppo rimanevano di livello imbarazzante, e il futuro non sembrava essere roseo: Henry Padovani lascia per dedicarsi ad altri progetti e si arriva così alla formazione definitiva dei Police. Il “botto” arrivò con il passaggio di leadership da Copeland a Sting e con la scrittura del singolo Roxanne. Il manager del gruppo, Miles Copeland -fratello di Stewart- fece sentire il nastro alla A&M Records, che, entusiasta, lo pubblicò e mise sotto contratto i tre.
La proposta musicale dei primi Police era una miscela di Reggae, Punk e Rock’n’Roll. I brani univano la carica del Rock e le suggestioni Reggae all’immediatezza del Punk tanto in voga in quegli anni: brani brevi, di facile ascolto ma non banali, ottimamente suonati e cantati.

La voce, nonostante suoni ancora acerba rispetto alle calde tonalità mostrate sui lavori successivi, è azzeccatissima per il sound “scarno” (prendendo a riferimento sempre gli sviluppi futuri della musica del combo inglese) di questo primo disco; superbe le ritmiche, dettate da un Copeland in formissima coadiuvato dalla buona prestazione di Sting al basso: a volte aggressive a volte ricercate, ma sempre coinvolgenti e capaci di sostenere sempre in modo preciso, senza cali, il lavoro vocale. Dal canto suo, Andy Summers non è ancora agli straordinari livelli che raggiungerà poco tempo dopo, ma si dimostra comunque uno tra i più efficaci e solidi chitarristi del periodo: ottimo sia in fase di accompagnamento - sia nelle parti Reggae che in quelle più classicamente Rock- che in fase solista.

Il contratto con un’etichetta c’era, dunque: tuttavia le cose non sembrarono funzionare lo stesso, almeno all’inizio: Roxanne fu persino boicottata dalla BBC per il suo testo definito “scandaloso” –la canzone parla dell’amore per una prostituta- ma ciò che poteva essere la condanna per il gruppo invece favorì la canzone “a luci rosse”.
I Police rilasciarono dapprima altri due singoli, e successivamente la riedizione di “Roxanne”: il brano scalò le classifiche inglesi e lanciò i Police sulla grande scena.
Di lì a poco fu pubblicato anche il primo disco del trio: Outlandos d’Amour, un concentrato d’energia e classe, oggigiorno riconosciuto come uno fra i più bei lavori Rock di sempre.

Outlandos si apre con Next to You: la terremotante batteria di Copeland introduce il brano, dotato di grande carica e di un chorus grintoso e di sicuro effetto - caratteristiche presenti anche nella successiva So Lonely, che da vero e proprio “reggae bianco” durante le strofe, si trasforma in Rock adrenalinico durante il semplice ritornello, mediante delle brucianti accelerazioni; merita citazione il buon assolo chitarristico, dapprima lento ma che va velocizzandosi secondo i ritmi dettati da 're' Copeland.
Roxanne è un pezzo oramai conosciutissimo, sostenuto da una chitarra ipnotica e graziato dalla sentita interpretazione di Sting al microfono, particolarmente convincente durante il celebre ritornello, il cui impatto è ancora oggi tremendo, per quello che è un vero classico del rock inglese.
Hole in My Life, decisamente più lenta, “stacca” rispetto agli altri brani finora presentati: la componente Reggae si affievolisce, lasciando spazio a un Rock melodico di pregio; amena anche la seguente Peanuts, che spezza il monopolio compositivo di Sting sull’album, in quanto scritta in coppia assieme Copeland. Decisamente il brano più divertente dell’intero cd, Peanuts è frizzante ed allegro, reso ulteriormente apprezzabile da un altro bell’assolo di Summers: la chiusura, piuttosto curiosa, è affidata al suono di una trombetta.

La seconda parte del disco è aperta da un altro singolo di successo dei tre poliziotti, Can’t Stand Losing You: la matrice Reggae dei brani si fa nuovamente forte e guida un brano che non ha punti deboli, caratterizzato da strofe accattivanti e da un gran bel bridge, cui fa seguito un ritornello che si stampa facilmente nella mente di chi ascolta.
Un refrain memorizzabile e “easy” è la parola-chiave anche per le seguenti Truth Hits Everybody e Born in the 50s, due ottimi brani di Rock scarno ed essenziale, in cui l'eredità del Punk è forte tanto quanto la capacità del trio di reinterpretare a proprio modo le innovazioni di quel genere: testimonianza di ciò è l'attualità che ancora caratterizza questi brani, nonostante siano passati più di 25 anni dalla loro originaria uscita.
Unico episodio sottotono, Be My Girl-Sally è il brano peggiore fra quelli presentatici, poichè penalizzato da una lunga parte centrale parlata, scarsamente interessante anche se curiosa per le varie voci e tonalità usate da Sting. Fortunatamente l'album si chiude alla grande con la spettacolare Masoko Tanga, sperimentale ma non intellettuale: si tratta infatti di una strumentale in cui Sting improvvisa un canto seguendo le melodie degli strumenti, e in cui si fanno notare una ritmica molto “percussiva” e tribale di Stewart Copeland e le ottime linee della chitarra di Summers, che creano un’atmosfera cui viene istintivo associare la danza - decisamente un brano coraggioso, personale e intelligente, che merita di essere ricordato come uno degli apici di questo disco.

Outlandos d'Amour è un disco che immortala i Police in un momento di grande ispirazione: essa comunque non mancherà nel successivo Reggatta De Blanc, ma questo debutto mostra dei Police più immediati e intuitivi, più punk e meno raffinati, rispetto a quelli, pur ottimi, che si potranno ascoltare negli anni seguenti.
Un passo fondamentale per chi volesse introdursi nella discografia di questi (oramai ex) ragazzi: il primo dei Police è un disco che è doveroso possedere se si è fans del grande Rock, perché Sting e compagni con questo Outlandos d’Amour hanno scritto una delle pagine migliori di questo genere musicale.

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