- Bret Michaels - voce
- C.C. DeVille - chitarra
- Bobby Dall - basso
- Rikki Rockett - batteria
1. Love On the Rocks
2. Nothin' But A Good Time
3. Back To The Rocking Horse
4. Good Love
5. Tearin' Down The Walls
6. Look But You Can't Touch
7. Fallen Angel
8. Every Rose Has Its Thorn
9. Your Mama Don't Dance
10. Bad To Be Good
Open Up and Say...Ahh!
Nel 1984 in Pennsylvania quattro giovani ragazzi decidono di fondare una band che prende il nome di Paris, presto però decidono di andare a cercar fortuna nella sognante Los Angeles, dove pensano bene di cambiare il loro nome nel più accattivante Poison.
Il chitarrista Matt Smith abbandona il progetto per faccende personali e torna in Pennsylvania, così al cantante Bret Michaels e ai suoi due amici Bobby Dall e Rikki Rokkett non rimane che aprire delle audizioni per scegliere un chitarrista, che alla fine sarà il newyorkese C.C. DeVille, trapiantato anch'egli in California da parecchi anni ed in cerca di fortuna come i suoi nuovi compagni.
Dopo aver esordito nel 1986 con Look What The Cat Dragged In, album che conteneva le bellissime hit I Won't Forget You e Talk Dirty To Me, essi vissero il loro breve ma intenso periodo di maggior splendore sul finire di quegli anni '80 che vedevano dominare in maniera quasi incontrastata l'hard rock più melodico e leggero ed il glam metal più spensierato, festaiolo e romantico che aveva un po' abbandonato le tematiche horror e le sembianze aggressive ed effettistiche dei vari Kiss, Twisted Sister e W.A.S.P., facendo sicuro affidamento sulla ormai collaudata formula che contraddistingueva tutte le uscite delle rock band dell'epoca, cioè lanciare sul mercato una ballad romantica e strappalacrime ed una song più rockeggiante e dinamica che avevano il compito di catapultare l'album nelle grazie dei giovani teen-agers americani. Era anche grazie a questa mossa che il mercato discografico viveva un ottimo momento e le release dei vari Bon Jovi, Motley Crue, Guns N' Roses et similia andavano sempre ad occupare i posti alti delle classifiche.
Neanche i Poison seppero rinunciare alla formula vincente inserendo in Open Up And Say... Ahh!, Every Rose Has Its Thorn, delicata e bellissima ballad dagli echi country, probabilmente il pezzo più noto e bello di Michaels e compagni, e Nothin' But A Good Time, emblema del party rock più spensierato e festaiolo che trova la sua ragione proprio nella leggera filosofia dell'epoca del "sex, drug and rock n' roll", dove ciò che realmente contava era divertire e divertirsi.
E i Poison lo facevano sia attraverso la loro immagine glamour ed eccentrica, è stato facile riconoscerli nell'imitazione che di loro ci hanno regalato i Red Hot Chili Peppers in uno dei loro ultimi video, sia attraverso la musica sempre frizzante e festante, immediata ed orecchiabile, spesso anche sempliciotta e ruffiana nell'uso di melodie dalla facile presa e di ritornelli capaci di stamparsi in mente al primo ascolto. Così scorrendo i brani dell'album ci si ritrova con spensieratezza a canticchiare il ritornello delle festaiole ed allegre Love On The Rocks e Back To The Rocking Horse, in cui il chitarrista C.C. DeVille mette subito in mostra le sue doti, ma si trova anche il breve rock n' roll dalle tinte blues di Good Love, la melodica e bella Tearin' Down The Walls dove forte si sente l'influenza dei Def Leppard, la divertente ed elettrica Look But You Can't Touch, il cui titolo manifesta e lascia già presagire il suo atteggiamento sexy. Altro episodio straordinario al pari dei primi due citati è la bellissima Fallen Angel, in possesso di un refrain iper-melodico e di una carica energetica notevole, senza dimenticare infine la cover di Your Mama Don't Dance di Loggins & Messina, proposta in un vibrante rock n' roll poisoniano, e la closer Bad To Be Good, buon pezzo di hard rock che vira verso sonorità leggermente più dure e che regala l'ennesima ottima prova di DeVille con la sua chitarra.
Open Up And Say...Ahh! ottenne un gran successo di vendite, tanto da vendere oltre otto milioni di copie in tutto il mondo e le hit Every Rose Has Its Torn e Nothin' But A Good Time dominarono le classifiche. I Poison incarnarono la faccia più patinata ed eccentrica del glam metal, puntando molto sull'immediatezza di un sound diretto, orecchiabile e ricco di energia e positività, tanto semplice da rischiare in certi casi di cadere nella banalità, ma poco importava, in fondo come avrebbe detto Bret "every rose has its thorn"...