- Andrea Pirro – Voce e Chitarra acustica
- Curzio Aloisi – Piano, Tastiera, Chitarra
- Tommaso Di Giulio – Chitarra elettrica e slide, Basso e Contrabbasso
- Andrea Freda – Batteria e Percussioni
Ospiti:
- Simone "Hellvis" Salvatori – Voce
- Piergiorgio "PJ" Ambrosi – Arrangiamenti aggiuntivi
1.Sinking
2.North on Canvas
3.Strength in a Smile
4.Return of the Fly
Research EP
Discreto debutto per i romani Passione Nera, già sotto il celebre stendardo della Cold Meat fin dal primissimo EP: una scommessa importante dunque per l'etichetta svedese e un'opportunità sensazionale per il quartetto italiano, che può mettere in mostra le proprie doti spalleggiato da una label di grande blasone e che nell'ultimo periodo sta dando notevole spazio a proposte provenienti dall'area NeoFolk.
I Passione Nera, a dire il vero, il Neofolk lo sfiorano solo di passaggio, suonando un ibrido Dark Cabaret / Folk Pop molto vicino a quello messo ottimamente in mostra dagli Spiritual Front, che non a caso patrocinano l'operazione come 'guest stars' nell'iniziale “Sinking”; arrangiamenti curati e una sezione musicale sfavillante e convincente sono il punto di forza del combo capitolino, che fonda le sue ballate sui semplici ma efficacissimi giri delle chitarre acustiche, sopra a cui si muovono poi i liquidi arpeggi della slide guitar, i languidi rintocchi di pianoforte, gli eleganti violini (sintetici) e le vitali ritmiche di batteria, per la creazione di un'atmosfera retrò dal notevole fascino e dalla notevole capacità di coinvolgimento, grazie anche a melodie veramente azzeccate, e solo raramente un po' scontate e quindi meno d'impatto.
Meno piacevole l'aspetto vocale: il timbro di Andrea Pirro fatica a convincere, e l'unico brano che spicca favorevolmente anche dal punto di vista delle melodie vocali è proprio quello iniziale, in cui è il più navigato Simone Salvatori (Spiritual Front) a metterci del suo per risollevare la situazione; le susseguenti “North on Canvas” e “Strength in a Smile” vedono invece interpretazioni meno brillanti, suppergiù accettabili ma piuttosto piatte e prive di pathos da quel punto di vista – un vero peccato, visto l'ottimo impianto (a livello di musiche e arrangiamenti) che altrimenti i Passione Nera hanno da offrire.
Particolare menzione per la cover dei Misfits “Return of the Fly” per tastiera, chitarra echeggiante e schioccar di dita, ovviamente meno energica ma più ipnotica dell'originale: magari non il brano più a fuoco dell'EP, ma sicuramente una scelta coraggiosa e lontana dai soliti schemi del Neo Folk, oltreché ben realizzata.
Un "Research EP" ancora interlocutorio, che promette cose ottime ma non dà sicurezze assolute in merito: basterebbe un semplice affinamento a livello di linee vocali e qualche melodia più particolare e meno prevedibile per avere già in mano un prodotto di valore sensazionale; il full-length è in lavorazione, non resta che attendere sperando che Karmanik abbia visto giusto ancora una volta e che i Passione Nera si rivelino una nuova gemma nel panorama Dark Pop/Folk dello stivale.