- Sonny Sandoval - voce
- Jason Truby - chitarra
- Traa Daniels - basso
- Noah Bernardo - batteria
1. Roots in Stereo
2. Lights Out
3. If you Could see me Now
4. Goodbye for now
5. Sounds Like War
6. On the Grind
7. This Time
8. Mistakes & Glories
9. Let you Down
10. Teachers
11. Strenght of my Life
12. Say Hello
13. Mark my words
Testify
Dopo tre anni di assenza dalle scene musicali, ritornano i P.O.D. (Payable On Dead) con questo album Testify. Negli States, nonstante sia appena uscito, stanno andando forte ma dubito che qui in Italia possano riuscire ad eguagliare lo stesso risultato avuto con Satellite. Il perchè è molto semplice: il cd non è nient'altro che un mix di rap, pop, hip-hop con in sottofondo delle chitarre distorte che poteva piacere fino a qualche anno fa (il boom si ha avuto nel 2000/2003 con gruppi come Limp Bizkit, Linkin' park e P.O.D. per l'appunto).Ora però il pubblico ne è stufo anche perchè non c'è più niente di nuovo da proporre.
Il titolo dell'album, Testify, fa riferimento a un nuovo obiettivo che il gruppo si è dato: quello di "Testimoniare" in giro per il mondo e ai loro fans, la fede in Dio. Ultimamente sta andando molto di moda utilizzare il proprio credo religioso, come marchio del gruppo.
Il disco è composto da tracks che sono tutte molto simili, fatta eccezione per alcune le quali sono di stampo puramente hip-hop. Roots in Stereo è molto tranquilla ed è caratterizzata dalla presenza di cori e dalla partecipazione del cantante Matisyahu che si diverte a rappare col singer del gruppo. Lights Out è un'altra canzone molto hip-hop che non stonerebbe in qualche spot di stampo sportivo. Andando avanti, si arriva a Goodbye for Now che è il primo singolo su cui la band punterà per promuovere il proprio album; non a caso è quella un pò più potente e che rispecchia totalmente tutte le caratteristiche commerciali che un album deve avere per poter vendere. Sounds Like War è il remake di una canzone storica dei P.O.D chiamata Ya mama presente nell'EP Warriors; l'unica differenza è la presenza di cori effettati con cambi di tonalità, per creare un senso di straniamento da quello che è il motivo principale della song. Le successive canzoni sono un pò il rifacimento di quelle elencate sopra, con la differenza che in alcune o si punta direttamente sull'hip-hop, oppure si cerca di dare un suono un pò più forte utilizzando chitarre distorte e pattern semplici ma ad effetto.
Il disco non è un granchè; anzi, non vale la pena comprarlo, a meno che non si abbia dai dieci ai tredici anni e ci si voglia bullare con i propri coetanei che, invece di ascoltare le canzoni dei cartoni, si ascolta un gruppo veramente "forte", un gruppo che fa della musica molto "demoniaca".