Voto: 
4.5 / 10
Autore: 
Alessandro Mattedi
Genere: 
Etichetta: 
Autoproduzione
Anno: 
2005
Line-Up: 

- Michele Guaitoli - voce
- Marco Falanga - chitarra
- Daniele Piccolo - chitarra
- Luka Klanjscek - basso
- Marko Klanjscek - batteria

Guest:
- Andrea Rigonat - chitarra

Tracklist: 


1. Town of Desolation
2. Hidden Treasures
3. Silent Observer

Overtures

Demo 2005

Gli Overtures si formano a Gorizia nel Giugno del 2003 dall'incontro di Marco Falanga (chitarra), Daniele Piccolo (chitarra), Luka Klanjscek (basso) e Marko Klanjscek (batteria), successivamente seguiti dal vocalist Michele Guaitoli (voce).
Dopo un'intensa e soddisfacente attività concertistica fra locali, manifestazioni e festival di vario genere, il gruppo riesce ad incidere il primo demo, culmine della loro gavetta, nel 2005, supportati da Andrea Rigonat, noto come uno dei chitarristi della cantautrice Elisa - anch'essa goriziana difatti.

La proposta dei giuliani consiste in un tributo stilistico al mondo hard & heavy che eccelle per cura del suono e carica (considerando anche il fattore esordio), ma naufraga per quanto riguarda la freschezza compositiva e creativa, risultando più che altro un nostalgico tentativo di mantenere in vita la grinta dell'hard rock aggiornata con la potenza e la melodia di una vena sonora più metal-oriented, in maniera troppo pedissequa ed emulativa per convincere appieno.

Town of Desolation è una hit che intreccia riff taglienti, bassi elastici e refrain corrosivi. Pulita la registrazione ed impeccabile l'esecuzione, la canzone si rivela una rocker di vecchio stampo divertente e distorta. Ma manca di personalità.
Hidden Treasures è una ballata acustica dai toni folkeggianti sporcati di una teatralità ledzeppeliana, seguendo schemi abbastanza banalotti e poco originali.
Silent Observer combina un heavy melodico ad armonizzazioni epicizzanti, arricchiti dal cristallino ed emozionante assolo con il canonico tapping messo in mostra nel climax; il problema sono alcune parti arpeggiate che ricopiano per mood, schema e tonalità quelle di My Friend of Misery dei Metallica, lasciando una sensazione di imitazione fastidiosa.

Nonostante la cura riposta nel suono e l'apprezzabilissima voglia di emergere e mostrare il proprio valore, gli Overtures devono ancora maturare appieno e trovare una propria strada più concreta, meno "gasata" dalla voglia di emergere (che è sempre un fattore rischioso per i gruppi emergenti) e distaccata dai propri beniamini musicali, la voglia d'emulazione dei quali è sempre come un'àncora estremamente pesante per quei gruppi che vogliono spiccare il volo.

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