- Joel Hekkala - voce, chitarra
- Thomas Mata - chitarra, backing vocals
- Ilpo Istolainen - basso
- Janne Hietakangas - batteria
- Jarmo Happonen - chitarra, backing vocals
1. Cold State
2. Burning
3. Raw
4. Inner Weakness
5. Secrets
6. Passing By
7. Whispers In The Night
8. Brothers
9. Come Into My Heart
10. Faceless
11. Wicked
Redemption
Con un nome come Oratorio ed un titolo come Redemption è fin troppo facile rendersi conto di trovarsi di fronte ad una band operante all'interno del c.d. "white metal"; infatti questa band finnica si prodiga in un heavy metal dai tratti melodici e moderni che affronta tematiche legate alla religione cristiana.
Formatisi nel 1998, gli Oratorio arrivano adesso alla loro seconda uscita su full length dopo il debutto del 2004 con The Reality Of Existence, presentando un sound che, pur affondando le proprie radici nel classico heavy di scuola scandinava, si muove tra marcate melodie ed innesti più moderni, rintracciabili soprattutto in un riffing che sembra prendere un po' spunto dalla scena death melodica nordica. Nonostante questi tratti distintivi però, la christian band finnica non sempre riesce a formulare composizioni in grado di destare ed accendere la passione di chi ascolta, mentre le liriche che insistono sulla diffusione di precisi messaggi religiosi e di fede sembrano esclusivamente dirette ad un pubblico cristiano, enunciate peraltro da un'interpretazione vocale poco duttile come quella del singer Joel Hekkala che tende purtroppo ad appiattire un po' il risultato complessivo.
Ed infatti uno dei maggiori limiti di Redemption sembra proprio quello di risultare un po' piatto e costante, anche relativamente alle ritmiche, tanto che gran parte dei pezzi sono dei massicci mid-tempos che suonano parecchio comuni e talvolta un po' anonimi per far sì che quella degli Oratorio possa imporsi come una voce nuova all'interno del sovraffollato universo metal, così a differenziare leggermente tra loro le varie Cold State, Burning o Passing By sono più che altro i più o meno catchy refrains. Più sostenute e cattive Raw e soprattutto le buone Inner Weakness, uno dei brani più elaborati, dal sapore epico ed in possesso di buoni cambi di tempo, e Secrets, che riesce a spiccare per merito della sua maggiore incisività ed aggressività, oltre che delle buone melodie, mentre un cenno può essere rivolto alla discreta power ballad Come Into My Heart, intimista e mesta.
Whispers In The Night emerge soltanto in prossimità del refrain, rimanendo nella totale indifferenza per tutto il resto del brano, le cose vanno ancora peggio con Brothers e Wicked, quest'ultima purtroppo mal costruita nonostante gli spunti melodici e gli interessanti innesti orchestrali, mentre a donare un po' di lustro al finale provvede Faceless, ennesimo mid-tempo stavolta davvero ben fatto.
Alla fine dell'ascolto quindi Redemption è destinato ad essere messo in disparte, probabilmente a prender polvere accanto a quegli altri dischi che quasi mai vengono reinseriti nel proprio lettore CD, e questo non perché si tratti di un album eccessivamente cattivo, anzi, pur se a sprazzi, il quintetto nordico mostra anche buone doti di songwriting e basterebbe solo che la band finnica si adoperi per rendere il proprio sound più personale e distintivo, oltre a dare una maggior continuità alla fase compositiva, per potere uscire con un prodotto di più alta qualità.