Gli On Broken Wings amano definirsi Mosh Metal e provengono da Boston, città che ha visto nascere e crescere una scena Hardcore o Punk ricca ed innovativa; tuttavia i cinque giovani americani propongono un genere ormai troppo abusato nei suoi canoni, unione di Death, Metalcore e Nu Metal, che riesce ad emergere solo in alcuni tratti con idee non ripetitive o scontate.
Il secondo ep Going Down propone quattro canzoni nuove, che fanno denotare influenze provenienti da ambiti relativi al Metalcore (l’Emocore di Poison The Well oppure un certo approccio NoiseCore), e inserisce anche l’ep di debutto #1 Beautiful.

Si denota comunque una certa linearità nel passaggio da un ep all’altro, poiché le strutture rimangono simili e sulla stessa scia compositiva. La voce in growl è sicuramente il punto di forza del quintetto americano, mentre le voci in clean, che intervengono con una direzione tendente all’Emo, rovinano completamente il caparbio lavoro svolto da Jonathan Blake, vero demone e trascinatore della band.
Il riffing della batteria raggiunge gli apici del Nu Metal più violento nelle canzoni dell’ep precedente, come I Do My Crosswords In Pen, mentre l’alone che si respira nelle nuove tracce, votato allo sperimentalismo (basti notare l’inutile intermezzo pseudo-Blues di LMTR), poco ha a che spartire con gli On Broken Wings.
La formazione è di certo preparata tecnicamente, ma l’opera si fa troppo disorganica con il trascorrere del tempo, divenendo confusionaria e priva di uno sviluppo coerente. Passaggi gutturali quasi Grind nella settima Terhter si contrappongono ad un clean che conserva la parvenza dimessa dei Deftones di Chino Moreno, uno dei gruppi da cui il combo di Boston si ritiene influenzato maggiormente.

Sono troppi gli ambiti musicali in cui gli On Broken Wings vanno a scavare e quindi si sarebbe preferita la creazione di uno stile personale e non derivato dai celebri rappresentanti di tali generi. Pertanto, pur dovendo criticare positivamente l’ep per la registrazione e la preparazione tecnica degli elementi, non si ritiene che esso sia un esempio fondamentale per la scena Mosh, se così la si vuole definire, internazionale.