Voto: 
6.5 / 10
Autore: 
Gioele Nasi
Genere: 
Etichetta: 
No Sign of Life Records
Anno: 
2008
Line-Up: 

Mikko Lehto – Tutti gli strumenti

Tracklist: 


1. I (03:22)
2. II (02:09)
3. III (00:33)
4. IV (03:21)
5. V (02:44)
6. VI (00:29)
7. VII (02:36)
8. VIII (03:05)
9. IX (01:03)

Nota: versione in Cd uscita a dicembre 2007, edizione in vinile nella primavera del 2008.

October Falls

Sarastus

Tornano a far udire le proprie nordiche e malinconiche note gli October Falls, progetto solista del finlandese Mikko Lehto, tornato il solo attore sul palcoscenico dopo essere stato accompagnato da V. Metsola (basso) e M. Auerkallio (batteria) sull'EP “The Streams of the End” (2007), pubblicazione che aveva rivelato un nuovo lato del gruppo, mettendo in mostra un Folk Black Metal a cavallo tra gli Ulver di “Bergtatt”, gli Agalloch di “Pale Folklore”, alcune atmosfere non distanti dai primi Wyrd e una cadenza ritmica vicina ai Katatonia.

Ma la presenza del vecchio logo su “Sarastus” segna anche il temporaneo ritorno alle sonorità che invece avevano contraddistinto il demo “Tuoni” (2003) e l'LP “Marras” (2005), due preziose, seppure semplicissime, gemme di Folk acustico puramente strumentale, giocato sui toni che furono degli Ulver di “Kveldssanger” e degli Empyrium di “Where at Night the Woods Grouse Plays”; rispetto alla relativa varietà (a livello di strumenti utilizzati) di “Marras”, però, i nove brani di “Sarastus” si ricollegano maggiormente ai timbri scarni di “Tuoni”, poiché il disco risulta quasi interamente basato sulle chitarre acustiche, riducendo ai minimi storici l'impiego di pianoforte, flauti e archi; di contro, le melodie delle sei-corde sono state rese più gustose, favorendo gli intrecci di due temi complementari piuttosto che le singole, lente evoluzioni di un solo strumento.

La semplicità e la naturalezza rimangono i pregi principali degli October Falls, la cui musica essenziale e lineare non ha assolutamente nessuna pretesa, se non quella di cullare l'ascoltatore fra panorami rilassanti, ambientazioni rinfrescanti e armonie tanto basilari quanto confortanti: un viaggio breve, verso piccoli rifugi che conoscete a menadito, fatto a piccoli passi, senza disturbare, con il frusciare di foglie, lo scorrere dei ruscelli e il cinguettio degli uccelli a fare da sottofondo sonoro alle estremamente scarne, ma estremamente piacevoli, composizioni acustiche di Lehto.
Venti minuti di calma e serenità, per riposare la mente, sognando il profumo di foreste millenarie, il tiepido calore dall'ultimo sole, la frescura che carezza i piedi mollemente a bagno in un lago d'alta montagna.

Magia spicciola, ma efficace. October Falls, “Sarastus”.


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