- Marco Mainiero - tutti gli strumenti
1. Oscura Luna (04:40)
2. Vecchio Altare (05:10)
3. Scrigno del Male (07:33)
4. Nox Eterna (04:31)
5. Oscuranima (03:56)
6. Janara (05:48)
Cripta Vox
Nel 2005 continua l’avventura firmata Obscurum Malum, con il secondo demo, Cripta Vox. Un lavoro che appare subito molto interessante, per le modalità nelle quali è stato concepito. La one-man band, costituita da Marco Mainiero a tutti gli strumenti, prende direttamente spunto da un Black metal vecchio stile. Emerge quindi in primis una registrazione grezza davvero come poche, ma che in realtà pesa molto in negativo sull’operato.
Nonostante ciò non si può propriamente definire questo demo soltanto come una normale espressione Black metal, con doppia cassa velocissima, screaming in norvegese, ma appare innovativa per certi aspetti. Innanzitutto la lingua cantata è l’italiano e come ha spiegato lo stesso compositore, la scelta è ben mirata.
Il ragazzo fondatore del gruppo sostiene infatti una dignità culturale italiana che non ha nulla da invidiare a quelle nordiche ed esalta quindi questo fattore proponendo sei tracks perennemente cantate in lingua nostrana.
Oltre a ciò il clima che permane per tutta la durata di Cripta Vox è appunto un’atmosfera sepolcrale, funerea, opprimente, che va a indagare in una direzione particolare fino a d’ora poco sperimentata. Volendo si può dunque interpretare questo lavoro come l’inizio di un sottogenere particolare del black metal, come una sorta di obscure black metal, usando un termine dello stesso membro del gruppo.
Per quanto riguarda l‘aspetto strumentale poi il vocal è sempre in primo piano rispetto al resto. Una voce non in screaming, né in growl, ma semplicemente cantata come veniva probabilmente in quel momento, a volte sussurrata, a volte più alta. Il tessuto sonoro dietro invece, costituito da riff gelidi di chitarra, da batteria e basso, è sempre molto controllato in certi punti appena percepibile.
A incidere parecchio sulla registrazione del demo e sull’atmosfera che crea è stato proprio il luogo di registrazione. Mainiero si era recato infatti con un microfono di bassa qualità in un paesello sperduto in una chiesa diroccata per registrare le parti vocali. Da qui derivano le track Vecchio Altare e Scrigno del Male. Per il sound si è servito invece di un programma mal funzionante per pc e addirittura di un registratore portatile. Un quadro che rimanda certamente molto ai primi gruppi che sceglievano una qualità di registrazione infima per aumentare l’atmosfera grim, come ad esempio gli stessi Ulver di Nattens Madrigal.
Come è ovvio per ogni lavoro anche Cripta Vox ha sicuramente i suoi antecedenti che possono essere individuati nei grandi Darkthrone e Mayhem.
Nonostante ciò è ancora da sottolineare come il sound di questo demo sia diverso dalle opere delle grandi band scandinave. Questa opera è poi molto interessante proprio per gli aspetti che va ad approfondire. Tematiche di introspezione, di analisi interiore, di ricerca mistica, di dolore, odio.
Un complesso davvero notevole che purtroppo è inquadrato in una cornice pessima. La registrazione è fin troppo grezza e, come detto prima, incide tanto sulla valutazione generale. Cripta Vox è un lavoro particolare, ma che d’altra parte lascia troppi buchi dal punto di vista proprio sonoro. Con ciò si consiglia lo stesso l’ascolto delle sei tracks. E’ da considerarsi infatti come una buona base per creare lavori successivi di migliore qualità.