Voto: 
7.5 / 10
Autore: 
Lorenzo Iotti
Genere: 
Etichetta: 
Nuclear Blast/Audioglobe
Anno: 
2007
Line-Up: 

- Victor Smolski (Rage) - tutti gli strumenti

Tracklist: 


Disco 1:
1. Dirty Wings (feat. Tobias Sammet - Edguy)
2. Terrified (feat. Peter “Peavy” Wagner - Rage)
3. Ruling The World (feat. Tony Kakko – Sonata Arctica)
4. Death Is Alive (feat. Mats Levén – ex Therion / Krux)
5. Bloodsucker (feat. Marcel Schirmer - Destruction)
6. Slaves To The Desert (feat. Hansi Kürsch – Blind Guardian)
7. A Perfect Day (feat. Andi Deris - Helloween)
8. Eternally (feat. Oddleif Stensland - Communic)
9. Inner Sanctuary (feat. Marco Hietala – Nightwish)
10. In The Picture (feat. Tarja Turunen - ex Nightwish)

Disco 2:
1. Hammerfall - Hearts On Fire
2. Helloween - The Madness Of The Crowds
3. Gotthard - El Traidor (Anytime, Anywhere Spanish version)
4. After Forever - Sweet Enclosure
5. Ride The Sky - New Protection
6. Thunderstone - Forevermore
7. Threshold - Slipstream
8. Amorphis - The Smoke
9. Candlemass - Devil Seed
10. Sirenia - The Other Side

Nuclear Blast Allstars

Into The Light

Seguendo le orme della “rivale” Roadrunner Records, ecco che anche la Nuclear Blast, senza dubbio una delle case discografiche più prestigiose all’interno del metal, pubblica in occasione del ventesimo anniversario una sorta di compilation celebrativa nella quale, prendendo l’esempio da gruppi come Ayreon e Avantasia, il compito di cantare le canzoni è affidato ogni volta ad un cantante diverso, scelto tra i gruppi più di spicco all’interno del roster della label.
A differenza di Roadrunner United, però, questo difficile compito è stato portato a termine, ebbene sì, da una sola persona: l’eclettico polistrumentista russo Victor Smolski, attuale chitarrista dei Rage, che ha confezionato dieci tracce di stampo power-oriented che vanno a costituire questo Into The Light, a cui, come se già la proposta non bastasse, è allegato un disco bonus contenente brani inediti e rarità di altri gruppi prodotti dalla label, come Amorphis, Candlemass, Sirenia e Hammerfall.

Into The Light, però, si differenzia anche dalle tradizionali “Metal Operas”, in quanto Smolski ha deciso di ricreare attorno ad ogni ospite condizioni musicali simili a quelle della sua band, adeguandosi alla loro voce e al loro sound prediletto, pur mantenendo sempre un mood piuttosto potente e diretto, ricco di virtuosismi chitarristici e di meravigliosi assoli di basso; le tastiere sono invece sempre in secondo piano, fattore che pur entrando in contrasto con la piega che ha preso al momento il power europeo non influisce negativamente sul risultato finale.

Si comincia dunque con uno degli episodi più riusciti del lotto: Dirty Wings, che vede alla voce il tedesco Tobias Sommet, cantante degli Edguy; il brano si rivela piacevole e coinvolgente, con una struttura semplice ma efficace e un refrain che entra subito in mente. Toni decisamente più aggressivi e una ritmica corposa contraddistinguono invece la seguente Terrified, brano nello stile tipico dei Rage cantato infatti dallo storico cantante della formazione tedesca, Peter “Pevey” Wagner.
Si cambia ancora tono con la scadente Ruling The World, brano tipicamente power cantato da un Tony Kakko piuttosto anonimo e giù di tono, mentre il sound ripercorre quello della sua band, i Sonata Arctica, con l’aggiunta di una ritmica più complessa. Decisamente più interessante invece Death Is Alive, con al microfono l’ormai ex cantante dei Therion Mats Leven; durante il brano si accostano più sezioni separate, che similmente alla band svedese cercano di coniugare eterei cori gothic con sferzate metal, dando vita ad un risultato in parte riuscito sebbene eccessivamente ripetitivo.

Piuttosto anonima e fuori luogo la thrasheggiante Bloodsuckers, cantata da Marcel Shimmers dei Destruction, mentre il grande Hansi Kursch dei Blind Guardian ci regala un’ottima performance su Slaves To The Desert, brano potente e moderno impreziosito dai cori epici e sognanti tipici del cantante tedesco.
Piatta e quasi fastidiosa si rivela invece la successiva A Perfect Day, brano solare in stile power neoclassico che vede al microfono nientemeno che il “nuovo” cantante degli Helloween, Andi Deris, la cui voce risulta però a tratti slegata dal contesto musicale che si mantiene sempre piuttosto aggressivo; è poi la volta del norvegese Oddleif Stensland, frontman dei Communic, ai vocals nel mid tempo Eternally, brano riflessivo discreto ma non troppo coinvogente.
A questo punto, quale modo migliore di chiudere il disco se non con la coppia della Nuclear Blast che più ha fatto parlare di sè nell’ultimo anno: il binomio Nightwish-Tarja Turunen?
In penultima posizione troviamo infatti il singer e bassista della band, Marco Hietala, alle prese con una Inner Sanctuary che abbina riff prorompenti con tastiere atmosferiche e chitarre neoclassiche in pieno Nightwish-style, risultando un altro pezzo forte dell’album; alla ex cantante della band finlandese tocca invece il compito di concludere l’album, con una prestazione come sempre impeccabile su In The Picture, che però potrebbe lasciare non del tutto convinti i fan a causa di un sound più graffiante e molto povero di tastiere rispetto a quello a cui Tarja ci ha abituati.

Che dire dunque, Into The Light è un disco particolare, in ultima analisi più simile ad una compilation che ad una opera metal canonica; se da un lato però si perde la continuità musicale tra le varie canzoni, dall’altro vediamo ogni singer perfettamente a suo agio, fattore che rende l’album un acquisto obbligato per chiunque ami il power europeo: non capita tutti i giorni di vedere tutti i propri cantanti sullo stesso disco e per giunta al lavoro con materiale inedito.
Per tutti gli altri, un disco ben fatto ma nulla di eccezionale: rimaniamo in attesa del fratello Out Of The Dark, annunciato per questo autunno, che presumibilmente esplorerà il lato più oscuro del roster della Nuclear Blast, comprendente nomi del calibro di In Flames, Soilwork, Dimmu Borgir e Death Angel.

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