Dopo solo un anno dalla nascita, i Novel Of Sin, quintetto originario di Ravenna, giungono al loro primo demo autoprodotto, che ha il merito di presentare una registrazione alquanto professionale per una band di calibro underground. Ispirati al Deathcore di acts come Caliban, As I Lay Dying e Unearth, i Novel Of Sin mostrano nelle quattro tracce che compongono il demo omonimo tutte le loro abilità di song-writing e di interpretazione: ne risulta un lavoro davvero grintoso e, seppur non particolarmente originale all’interno del genere, molto coinvolgente, che potrà appassionare gli amanti di Hardcore e Metalcore.

Si comincia con Last Desire, introdotta dal celebre dialogo dell’Ezechiele 25, 17 di Pulp Fiction: le chitarre sono cadenzate, il riffing di batteria è devastante e la voce in scream/growl Metalcore è supportata da pochi cori in stile Hardcore. La matrice Deathcore è evidente sia negli incastri vocali, sia negli intrecci travolgenti delle chitarre, mai statiche e sempre rapidissime.
Unloved Letter è debitrice del sound degli As I Lay Dying di Shadows Are Security negli stacchi delle chitarre come nelle sezioni più melodiche, mentre Shades introduce un approccio più impetuoso anche se poco personale. L’ultima Weak Light è invece contorta e cattivissima nel suo andamento dotato di una melodia che affiora solo a tratti dal potente tessuto ritmico.

Purtroppo le tracce sono soltanto quattro e il giudizio pertanto può essere sommario: i Novel Of Sin hanno delle qualità tecniche e di song-writing superiori alla media e si spera che possano continuare sulla scia del primo demo autoprodotto, giungendo ad un debutto discografico che permetta di uscire dal panorama underground e di trovare anche un’etichetta in grado di valorizzarli. Tuttavia il quintetto è ancora alla ricerca di un proprio sound e la direzione da percorrere è quella di staccarsi dai canoni delle grandi realtà Metalcore per inserire qualcosa di personale e di differente all’interno della prolifica scena europea.