- Giancarlo Erra - chitarra, voce, tastiera
- Paolo Martelacci - tastiera
- Paolo Vigliarolo - chitarra
- Alessandro Luci - basso
- Gigi Zito - percussioni
1. About Butterflies And Children (03:02)
2. Places Remained (04:29)
3. The Misplay (04:32)
4. From Silence to Noise (15:29)
5. Someone Starts to Fade Away (08:55)
6. Kites (08:30)
7. Lightdark (08:45)
Lightdark
La scena progressiva italiana sta gradualmente ritornando agli sfarzi del glorioso passato degli anni Settanta, quando essa costituiva, insieme a quella inglese, la fonte primaria d’ispirazione per le nascenti bands del decennio successivo. Le tecniche di registrazione e produzione sono di certo cambiate, così come più variegato è divenuto lo stile con il trascorrere del tempo, ma sembra che la sensibilità nei confronti di certe sonorità non sia mutata. Una chiara testimonianza è rappresentata dai Nosound, originari di Roma, che giungono alla pubblicazione del secondo capitolo discografico, dopo aver realizzato nel 2005 l’esordio Sol29. Se inizialmente il progetto Nosound si presentava come la one-man band del musicista Giancarlo Erra, nel 2008 esso viene alla luce come una reale formazione capace di produrre una valida commistione di Progressive, Post Rock e Ambient.
Lightdark, come il titolo suggerisce, è un lavoro ricco di chiaroscuri ed intriso di un’atmosfera magica, che scava nella tradizione di storiche bands come Pink Floyd, King Crimson e Bark Psychosis, per avvicinarsi poi a realtà più recenti, quali Anathema, Porcupine Tree e Antimatter. Il contesto meditativo dell’album stregherà piacevolmente l’appassionato di sonorità eteree ed avvolgenti, perché ogni traccia appare come un lungo viaggio nelle emozioni più profonde: tastiere e chitarre acustiche raffigurano le architetture portanti del timbro dei Nosound, come dimostra il meraviglioso From Silence To Noise, lungo e struggente episodio che trasuda delle influenze dei primi Porcupine Tree e degli Anathema di A Fine Day To Exit.
La voce di Giancarlo Erra guida verso i meandri oscuri e le distensioni melodiche che permeano ogni pezzo, risultando malinconica e calda al tempo stesso: i densi inserti di elettronica riescono ad adattarsi efficacemente, senza celare la voce o le altre sezioni strumentali, grazie ad un equilibrio di parti alquanto raro per il panorama italiano.
Un’altra canzone degna di nota è Someone Starts To Fade Away, scritta in collaborazione con Tim Bowness dei No Man ed in grado di coinvolgere l’ascoltatore più si avanza verso la conclusione.
In definitiva Lightdark costituisce un notevole passo in avanti per la formazione romana, perché permette di evidenziare la delicatezza e l’emotività che scaturiscono da una composizione ragionata e ricercata. La strada percorsa dai Nosound, seppur figlia delle opere delle band inglesi, è qualcosa di inedito e di prezioso per la maturità musicale del nostro Paese e quindi si consiglia l’ascolto di Lightdark a coloro che desiderino fermarsi a riflettere attraverso sonorità suadenti ed introspettive.