Voto: 
5.5 / 10
Autore: 
Davide Merli
Genere: 
Etichetta: 
Lion Music/Frontiers
Anno: 
2005
Line-Up: 

- Simon Åkesson - Voce
- Joakim Wiklund - Chitarra

- Pontus Åkesson - Chitarra
- Tyler Voelz - Batteria
- Markus Sundquist - Tastiera
- Stefan Widmark - Basso



Tracklist: 


1. Haunted Hill
2. Higher Than Life
3. Merlin
4. Across The Sky
5. Home
6. The Serpent King
7. Rage Divine
8. Curse And Damnation
9. Symphony Of The Night

Nightscape

Symphony Of The Night

Ogni tanto certe cose non si riescono a capire: come è possibile che un gruppo al debutto discografico con un discreto potenziale tecnico possa ridursi a fare un prodotto così privo di carattere e senza un minimo di innovazione. Questo lavoro, più che essere un debutto discografico è un collage di passaggi presi qua e là dal power scandinavo e non solo, dove gli sfacciati riferimenti sono Symphony X e Stratovarius.
Questo Symphony Of The Night (titolo tanto brutto quanto scontato) suona davvero troppo scontato e annoia subito dopo pochissimi ascolti causa una monotonia incredibile nella scelta musicale dei pezzi che come detto prima non è neppure originale.

La parte del disco migliore è senza dubbio la prima dove l’opener The Haunted Hill suona almeno di orecchiabile ed è ben strutturata anche se con una scandalosa parte di cori copiata da Of Sins And Shadows dei Symphony X, riferimento n.1 in questo brano.
La traccia migliore del disco è questa Higher Than Life che almeno tenta di differenziarsi dallo stile monotono delle altre tracce. I ritmi sono molto veloci con la doppia cassa sempre a al massimo e con un assolo niente male.
Merlin con la sua aria fantasy iniziale parte bene ma si perde strada facendo in maniera desorabile. Il cantato è abbastanza scarso in alcuni punti dove sembra quasi una cantilena e i soliti sweep alla Romeo. Tutto sommato è una canzone discreta ma che poteva essere sfruttata meglio.
Purtroppo le note completamente dolenti iniziano con Across The Sky che suona molto scontata e con un ritornello brutto; inizia enfatizzando la prima strofa del suddetto, guarda a caso identica a quella di The Accolade I&II dei Symphony X.

Home è a dir poco patetica con un riff plagiato sfacciatamente da una miriade di pezzi. Forse il punto più basso del disco.
La successiva The Serpent King rialza un po’ le sorti di un disco per ora mediocre con un riff e una struttura abbastanza vari ed un assolo decente finalmente con un pizzico di carattere e non sull’ombra di Romeo.
Un altro pasticcio è Rage Divine dove non si capisce bene cosa i sei svedesi intendessero fare con queste parti sia strumentali che vocali quasi abbozzate e messe insieme in un collage davvero sgradevole.
Le ultime due tracce almeno si dimostrano meno scadenti e più curate anche se, come detto e ripetuto, troppo copiate dai Symphony X: è indecente arrivare a livelli di plagio così elevati. Curse And Damnation è piacevole anche se con scarsa inventiva e la titletrack Symphony Of The Night parte veloce e bene ma stanca davvero dopo pochissimo.

In conclusione un disco davvero povero di innovativa e dotato di una monotonia disarmante. L’ascolto del disco nella sua integrità risulta davvero difficile e provante in quanto non è altro che lo stesso prodotto che i Symphony X offrono ottimamente da tempo in una versione qualitativa manco lontanamente paragonabile a questi Nightscape. Sinceramente non si consiglia questo disco neanche agli amanti del gruppo di Allen, Romeo & co. In quanto è davvero scarso sotto tutti i punti di vista. Non si è infierito troppo sul voto per una sorta di incoraggiamento affinché il sestetto svedese smetta di essere la pessima copia dei lori idoli e inizi a costruire uno stile personale.
Lasciate perdere questo Symphony Of The Night e, piuttosto, ascoltate fino alla noia capolavori come The Divine Wings of Tragedy.

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