Voto: 
8.0 / 10
Autore: 
Paolo Bellipanni
Genere: 
Etichetta: 
Black Mark
Anno: 
1995
Line-Up: 

- Dan Swano - Voce, Chitarra, Basso, Tastiere, Batteria, Synth, Programming, Produzione

Tracklist: 

1. Nightfall Overture
2. The Dreamreader
3. Higher Than The Sky
4. Recovery Opus
5. Gypsy Eyes
6. Alone?
7. A Lesson In Evil
8. Eye For An Eye

Nightingale

The Breathing Shadow

Cambiano le melodie, cambia lo stile, cambia l'attitudine, cambiano i modi, cambiano le atmosfere, ma la sostanza rimane sempre la stessa. Stando alla vorticosa metamorfosi compositiva di Dan Swano, questa è la prima cosa che giunge alla mente: dal death accattivante e melodico degli Edge Of Sanity alla pacatezza espressiva degli Unicorn, passando per le ricerche di Moontower e le varie collaborazioni a cui ha preso parte (i Diabolical Masquerade di Blakkheim, tanto per fare un esempio), il musicista svedese ha affascinato e sconvolto miriadi di ascoltatori, critici e musicisti che dalla sua inimitabile figura hanno tratto ispirazione. Scomparso in un cumulo di rovine il monicker Edge Of Sanity e posti in fase di stallo tutti i suoi progetti paralleli, Swano si è concentrato, a partire dal 1995, a quello che oggi è il suo gruppo di maggior fortuna: i Nightingale. Nati semplicemente come progetto solista, i Nightingale sono diventati una vera e propria band solo qualche anno più tardi, dapprima con l'entry di Tom Nouga alla chitarra (fratello di Swano), poi con l'ingresso in pianta stabile di Tom Bjorn, sostituto di Ari Halinoja, alla batteria e di Erik Oskarsson al basso.
The Breathing Shadow, primo full lenght nonchè unico vero capolavoro del gruppo, è la perfetta espressione dello Swano più romantico e sognante: il disco, che a livello stilistico e di impatto emotivo suggerisce una sottile vicinanza agli Unicorn, è uno spontaneo danzare in atmosfere interiori dal sapore malinconico e inquieto, un viaggio armonioso in quelle sperdute praterie emotive che Swano ha necessariamente dovuto esprimere, servendosi appositamente di un linguaggio (e quindi della nascita di un nuovo progetto) molto più cantautorale e personale di quello dei suoi altri act. E come ci testimonia anche il gioiello degli Unicorn, Emotional Wasteland - tra l'altro uscito quasi a ridosso di The Breathing Shadow - è a queste terre, a queste lande sconfinate che Swano si dimostra indissolubilmente legato, apparendo come una nuvola improvvisa pronta a far piovere i suoi pensieri, i suoi tormenti e i suoi contrasti interiori.

In The Breathing Shadow scompaiono gli inasprimenti compositivi e le energiche scaricate strumentali per spianare la strada ad uno stile puro, intaccato, spontaneo e malinconico: i riferimenti al retrò e al neo prog nemmeno si contano, l'eco dei Marillion convive con ritmi e atmosfere quasi alla Sisters Of Mercy e dall'intenso sapore dark, ma, aldilà delle influenze e dei legami musicali, Swano è riuscito a sigillare un'opera originale attraverso cui coniare uno stile nuovo e assolutamente impeccabile. Che, già a partire con The Closing Cronichles e I, l'attitudine e l'impatto del progetto siano mutati, è cosa certa, ma il nucleo più profondo, l'essenza più radicata dei Nightingale è rimasta la stessa di quella del periodo in cui essa è stata forgiata: l'approccio prog rock non è mai svanito, bensì è stato modellato e rinvigorito da quelle influenze hard rock e AOR che in White Darkness, ultimo lavoro risalente al 2007, trovano la loro massima espressione. Come già successo e come accadrà in seguito altre volte, non c'è quindi assolutamente nulla di cui meravigliarsi: Swano controlla a piene mani l'intero processo di composizione, registrazione e masterizzazione del disco, facendone sin da subito sentire gli effetti; l'inconfondibile stile chitarristico permette costanti e splendide elevazioni armoniche e melodiche, gli arrangiamenti di tastiera creano infinità di atmosfere fungendo da anello di congiunzione tra i temi prinicipali e le strutture ritmiche sempre semplici e mai ridondanti, come si riscontra nelle efficaci linee di basso o nelle fluide parti di drum machine, strumento che, se da una parte rende il sound meno "rock" e avvolgente, dall'altra ne eleva la varietà artistica e l'enorme pluralità di timbri. Per non parlare della registrazione, come al solito perfetta (anche nel suo essere estremamente fumosa), che amplia l'equilibrio strumentale del disco e ne mette in luce la più meticolosa pulizia sonora, trasformando gli intrecci strumentali e le suggestioni emotive in una lastra di vetro candida e brillante.

Inno ed emblema del disco è l'opener Nightfall Overture, una splendida discesa emotiva in cui aperture melodiche si alternano ad inquietanti discese nell'animo più oscuro del compositore svedese: le chitarre e i giochi tastieristici descrivono atmosfere dal sapore ineguagliabilmente unico, intenso e sofferto, su cui la voce di Swano s'impone suadente con la stessa profondità delle onde che s'impossessano degli scogli. The Dreamreader si dimostra poi il vero gioiello del lotto con il suo riffing malinconico e toccante: il romantico spartiacque pianistico posto nel mezzo del brano divide la sua atmosfera in due nuclei che creano un abbagliante contrasto di colori e sensazioni; la prima parte rapisce con i suoi ritmi e le sue melodie fluide e incalzanti, la seconda è un'interminabile ode emotiva che si spande lentamente come un lamento sentito e sofferto, semplicemente magnifico. Higher Than The Sky e Gypsy Eyes mettono poi in mostra quello che è il più profondo legame di Swano con il pop elettronico, la new wave ottantiana e in particolar modo con le sonorità dark e ballabili dei Sisters Of Mercy: un esperimento stilistico che il musicista svedese azzardò già nella pazzesca Sacrified di The Spectral Sorrow, creando un contrasto di sonorità impensabile per un disco death metal come quello che tutt'oggi rappresenta uno dei capolavori degli Edge Of Sanity. Ma in The Breathing Shadow questa formula funziona semplicemente senza suscitare nessun tipo di scalpore o shock, ammaliando l'ascoltatore per le sue interminabili slegature atmosferiche e la sua immediatezza melodica che contribuisce a rendere il lavoro variopinto e ricco di sfumature. Ma a rinvigorire la carica espressiva e lo spessore suggestivo del disco ci sono ancora le commoventi note da ballad toccate da Recovery Opus e Alone?, le magnifiche progressioni a cavallo tra prog ed electro pop di A Lesson In Evil, nonchè gli echi romantici di The Return To Dreamland che, nello stesso modo della opener Nightfall Overture, costruiscono un riffing denso e avvolgente, seguendo quelle che sono le coordinate di base del sound del disco. Non una canzone fuori posto, non un riff banale, non una costruzione melodica prevedibile: tutto si espande in un panta rei di soffuse meditazioni interiori racchiuse in un limbo di pensieri, sogni, ma anche incubi.

Nè col successivo The Closing Chronicles, ne con dischi di, rispettivamente, buona e discreta qualità come I e Invisible, i Nightingale hanno toccato così elevate vette di bellezza e splendore musicale: The Breathing Shadow non solo rappresenta l'apice della produzione del gruppo, ma si impone con facilità tra le migliori opere sfornate dal solito geniaccio svedese. E' per questo fuori discussione che The Breathing Shadow figuri assieme a Crimson e Infernal degli EoS, Emotional Wasteland degli Unicorn e Dawn Of Dreams dei meno conosciuti Pan.Thy.Monium, in quello che è l'olimpo, l'eden, il mondo superiore della produzione del musicista di Orebro. 53 minuti di apnea interiore. Capolavoro imperdibile. Unico. Semplicemente, Dan Swano.


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