- David Johansen - Voce
- Sylvain Sylvain - Chitarra
- Samy Yaffa - Basso
- Steve Conte - Chitarra
- Brian Koonin - Piano
- Brian Delaney - Batteria
1. We're All in Love
2. Runnin' Around
3. Plenty of Music
4. Dance Like a Monkey
5. Punishing World
6. Maimed Happiness
7. Fishnets and Cigarettes
8. Gotta Get Away from Tommy
9. Dancing on the Lip of Volcano
10. I ain't got Nothing
11. Rainbow Store
12. Gimme Luv and Turn on the Light
13. Take a Good Look at my Good Looks
One Day It Will Please Us to Remember Even This
Era da parecchio tempo che i New York Dolls non si facevano sentire, anche perchè gli ultimi lavori usciti si limitavano ad essere dei singoli o semplicemente delle registrazioni dal vivo. Finalmente, però, hanno deciso di sfornare un album nuovo di zecca con canzoni fresche fresche.
Il sound rimane sempre lo stesso, non smettendo quindi di cavalcare quegli elementi tipici che hanno fatto del loro stile, un marchio di fabbrica. Ce ne accorgiamo subito dal primo brano, We're all in Love, che pur non essendo un pezzo da antologia, riesce comunque ad introdurre in modo interessante questo loro ultimo album. La voce di David Johansen rimane sempre il solito ruvido strumento di comunicazione che, senza troppi giri di parole, fa capire come le sue corde vocali siano imbevute di alcool e quant'altro. Come detto in precedenza, la prima traccia non è niente di particolare ma, passando alla successiva Runnin' Around, si arriva a quel rock n' roll tipico degli anni '70, dove chitarre stridule e laceranti, intonano ritornelli e fraseggi tipici della scena rock americana. Un gran bel pezzo che ricorda tantissimo i primi Rolling Stones (a riguardo bisogna sapere che c'è una grandissima rivalità tra le due band) e che trascina l'ascoltatore in modo spontaneo e senza fine. Da qui in poi, tutti i pezzi si dimostreranno sempre più interessanti, togliendo quindi quel sapore amaro che ci era venuto nell'ascoltare la prima canzone. Un altro aspetto importante è che, in questo disco, vengono toccati tutti i sottogeneri del rock e quindi possiamo ascoltare balld leggere e raffinate come Plenty of Music, oppure scatenarci in pezzi più elettrici e tirati come Punishing World. Questo mix risulta essere un buon asso nella manica, perchè fa sì che il disco non sia monotono, con il risultato che il pubblico se ne stanchi facilmente. Parlando ancora delle analogie tra i New York Dolls e i Rolling Stones, non si può non citare il brano Dance like a Monkey dove l'inizio rimanda in modo chiaro e netto alla famosissima Sympathy for the devil con quel ritmo pseudo tribale e quelle urla da pazzo in sottofondo. Per il resto, poi, si parla di un vero e proprio viaggio all'interno del mondo Rock anni '70 di cui possiamo tranquillamente dire che la motrice dell'intero album sia il pezzo Fishnets and Cigarettes dove si crea una vera e propria colonna sonora per questo nostro viaggio on the road.
Abbiamo quindi un prodotto interessante per quello che riguarda il riportare in auge un genere che solo pochi gruppi continuano a presentare; per quanto riguarda l'originalità, invece, non possiamo dire altrettanto anche se molte volte al pubblico piace affezionarsi a uno stile che perduri nel tempo. La sua forza, appunto, sta proprio in questo: cercare di mescolare in modo diverso e vario le basi che, ormai sono comuni a tutti e, in questo, ci riescono alla perfezione. Consigliato agli amanti degli anni d'oro del rock ruvido e di strada.