Voto: 
7.0 / 10
Autore: 
Michele Comaianni
Etichetta: 
Magma
Anno: 
1976
Line-Up: 


- Vittorio De Scalzi - chitarra, tastiere, flauto e voce
- Nico Di Palo - chitarra e voce
- Giorgio D'Adamo - basso
- Gianni Belleno - batteria
- Ricky Belloni - chitarra elettrica e acustica


Tracklist: 

1. Concerto Grosso N.2- Vivace
2. Concerto Grosso N.2- Andante (Most dear lady)
3. Concerto Grosso N.2 Moderato (Fare you well dove)
4. Quiet Seas
5. Vent'Anni
6. Bella Come Mai
7. Let It Be Me
8. Le Roi Soleil       

New Trolls

Concerto Grosso N.2

Sulla scia dell'esperimento condotto qualche anno prima con il Concerto Grosso n.1, i New Trolls ne propongono una seconda facciata battezzandola per l'appunto Concerto Grosso n. 2. Il gruppo cerca così il favore di quella buona stella che lo aveva guidato nella stesura della prima parte, un successo più che meritevole che li aveva posti in primo piano sul palcoscenico contemporaneo.
Anche stavolta, la direzione dei lavori è affidata al maestro Luis Bacalov, il quale adotta, per la strutturazione dell'album, l'intreccio tra genere rock con quello della musica da camera e sinfonica, cioè la medesima formula che era stata il connotato essenziale del primogenito Concerto Grosso.

L'esordio è dato al primo tempo del concerto, Vivace, dove gli archi annunciano l'ingresso di un maestoso effetto moog, che viene reiterato e sviluppato fino alla fine, con ripetuti dialoghi tra strumenti classici ed elettrici, in primis la chitarra. Il secondo tempo, Andante, è introdotto da una dolce melodia di oboe, subito sostituita dai cori e dal Grosso dell'orchestra. Il terzo tempo, Moderato, si apre con una spensierata e delicata melodia vocale, sfumata su un notevole arpeggio incalzante di chitarra, dove il crescendo trova la sua efficacia grazie agli interventi di batteria e sintetizzatore in un primo momento, e di archi e cori in chiusura.
Conclusa la parte classica dell'album, si apre quella tendente al rock-pop, preannunciando così le direzioni opposte alla matrice progressive, che sarebbero state prese di lì a poco dal gruppo genovese. Seguono così Quite Seas, dove le trame del pianoforte accompagnano una dolce melodia vocale, fino alla chiusura di sintetizzatori chitarra e batteria; le canzoni Vent'Anni, Bella Come Mai, e infine Let It Be, dalle reminiscenze blues.

I New Trolls si congedano con il pezzo di punta di questo Concerto Grosso n.2, ovvero l'affascinante e divertente Le Roi Soleil, basata su uno staccato maestoso delle tastiere sul trottare ritmico della batteria. Qui viene ripresa la complessità strutturale della parte classica dell'album, dando così vita a un brano che sicuramente rappresenta, in tutte le sue sfaccettature, l'autentica cifra progressiva: strumenti divertiti si combinano con pirotecnici contrappunti vocali e corali che urlano nervosamente nomi importati dalla storia e dalla letteratura del periodo Barocco, quali il Re Sole (Le Roi Soleil che dà il titolo al pezzo), Richelieu e Cyrano de Bergerac, quasi proiettando l'ascoltatore in una corte reale del Seicento. La ripresa strumentale del motivo vocale di Quite Seas chiude infine il brano.

Un album che completa il valore storico del primo esperimento, tanto è vero che i due Concerti Grossi saranno poi abbinati insieme nella rimasterizzazione: si tratta di un lavoro che è nato e vissuto all'ombra del prima parte, e perciò sofferente di una relativa carenza di originalità se posto al confronto con il predecessore. Numerose sono state infatti le critiche a cui è stato esposto da questo punto di vista, insieme a quelle che che lo accusano di una sbilanciata organizzazione globale in cui troppo netto appare il contrasto tra classico e musica leggera.

La tecnica e l'ambizione che lo caratterizza sono, in conclusione, la prova di un prodotto superiore alla media, ma contente i segnali del declino del genere progressivo.


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