- James Williams - chitarra, voce
- Joe Gascoigne - chitarra
- Jack Ashdown - basso
- Tim Desmond - batteria
1. Everybody Loves A Scene
2. Come Into The Room
3. The Joys Of Finding And Losing That Girl
4. Let's Talk
5. So Alone
6. The Bells Of St.John
7. I'll wait For You By The Coast
8. A & E
9. Is This The Life You Want
10. 254
11. You Can Have It All
Everybody Loves A Scene
Vincitori di parecchi concorsi di livello internazionale all’interno del panorama indipendente, i britannici New Rhodes si collocano come rappresentanti della nascente corrente che segue la rivoluzione Indie Rock avviata da quasi un decennio nei territori d’oltremanica.
Il quartetto di Bristol richiama tra le sue influenze storiche formazioni quali Cure, Smiths e Velvet Underground, così come le nuove leve del panorama “Post-Punk revival”, quali Bloc Party e Killers, ma il timbro proposto conserva solo pochi elementi comuni a queste affermate e convincenti realtà.
I New Rhodes ritraggono infatti la vena più spontanea e meno cerebrale dell’Indie, conciliando reminescenze Pop dai tratti commerciali con l’approccio alternativo tipico del trend del panorama contemporaneo.
La graduale esplosione sonora dell’incipit Everybody Loves A Scene, title-track del secondo platter di studio, rievoca da vicino i Killers, sottolineando però le componenti commerciali e puntando ad un’unificazione dei brani attraverso ritornelli catchy ma decisamente scarni.
Più coinvolgente e strutturata efficacemente appare invece Come Into The Room, ricca di divagazioni retro’ che arricchiscono l’ordinario impianto Indie Rock a cavallo tra Raveonettes e Kaiser Chiefs e dotata di un andamento vocale più variegato.
Pezzi giocati su intermezzi posati e riff graffianti come The Joys Of Finding And Losing That Girl non consentono alla band di esprimersi in modo personale, poiché costituiscono un insapore epigono degli Strokes; ciò che si articola in Everybody Loves A Scene è uno stile sicuramente trascinante e leggero, che cerca di insinuarsi nella mente dell’ascoltatore attraverso la melodia dei propri temi e dei propri ritornelli, ma che ad un ascolto profondo si manifesta come dozzinale e derivativo.
La nostalgica ballata The Bells Of St. John avvolge con la sua dimensione inglese, prima dell’ennesima immersione nei cliché dell’Indie Rock, dove emerge anche una certa anima Editors nell’intreccio delle chitarre e nei patterns ritmici della batteria.
Un aspetto negativo dell’interpretazione garantita dai New Rhodes è il registro stilistico assunto dal tono del cantante James William, decisamente piatto e privo di cromatismi.
In definitiva, sebbene il four-piece inglese riesca nell’intento di concepire un album intriso di tutte le sfaccettature dello scenario Indie Rock di tendenza, un’opera come Everybody Loves A Scene pecca in originalità, non destando l’attenzione degli appassionati delle realtà più ricercate del genere. L’album si pone quindi come un figlio minore di un genere che appare essere giunto in leggera saturazione, dopo le interessanti evoluzioni sperimentate dai numerosi connazionali che negli ultimi anni hanno conferito vita nuova al timbro revival.