E’ forse stata una buona idea quella di riunire insieme importanti esponenti della scena prog inglese tutti in un solo concerto? Già, perché è proprio quello che è successo in questo supergruppo, che si è esibito al ROSfest 2006 chiamandosi con un semplice prefisso, Neo (Neo, come NeoProg, o semplicemente come nuovo). Probabilmente fu il realizzarsi del più grande sogno che gli amanti del prog odierno aspettavano da molto tempo; sono davvero riusciti a soddisfare tutte le loro aspettative? Beh, vediamo.
Pare che questo evento sia stato organizzato dagli stessi musicisti, e prodotto dalla Metal Mind Production (casa produttrice di molti dischi dei gruppi a cui appartengono i tali), e sembra non esserci nessuna inimicizia che avrebbe potuto guastare il prodotto finale, anzi.
Ciò che vuole proporre il presente DVD sono brani che hanno fatto la storia dei gruppi a cui appartengono i componenti di questo progetto (tra i quali spiccano gli IQ, i Pallas ed i Pendragon); dunque, come loro stessi affermano, Neo si propone come una cover bandm, cosa che potrà far assai piacere ad alcuni, e far storcere il naso ad altri.

Il luogo scelto per il concerto è uno dei più amati dalla MMP, e le riprese sono decisamente ottimali (anche se a volte si concentrano eccessivamente sui cantanti); la risoluzione è altissima, ed il sonoro è anch’esso di buon livello, per cui sul lato tecnico non c’è nulla da disquisire. Passiamo dunque alla performance: l’esordio è affidato ad un brano degli IQ, un Ouverture, dove naturalmente il basso e la batteria degli IQ si destreggiano assai bene, mentre la tastiera fa una figura piuttosto ridicola (nel complesso, comunque, una presentazione indubbiamente ottima). Il clima da concerto tipicamente prog è subito evidente: permane infatti un clima di assoluta tranquillità nella sala. Nel secondo brano, sempre degli IQ, Erosion, è John Jowitt ad accostarsi al microfono, ma gli impacci con certe tonalità purtroppo sono molto evidenti: egli non è fatto per essere un cantante. Entra in scena alla terza canzone, For the Greater Glory, la voce dei Pallas, Alan Reed, che, nonostante avrebbe potuto escogitare un’entrata più decente, sfoggia subito le sue qualità di cantante, fino a Mindgames, in cui il tastierista abbandona il suo strumento per fare da portavoce (in tutti i sensi) del suo gruppo di appartenenza; non se la cava neanche troppo male. Ma ecco che già nel brano successivo egli ritorna alle tastiere per far spazio a Nick Barret, cantante e chitarrista dei Pendragon, che per i prossimi due brani farà solo da voce e nei successivi anche da seconda chitarra; sicuramente una buona scelta. E si arriva così alla fine, facendo salire sul palco tutti i partecipanti, con saluti e presentazioni annessi, per eseguire l’ultimo pezzo, Nostradamus.

Concludendo, Broadcast è un’opera che non contiene particolari virtuosismi, dove tutti danno il meglio di sè principalmente nei propri pezzi, pur rimanendo degli ottimi interpreti in ogni brano (in particolare Andy Edwards e John Jowitt, ma anche Mark Eastwood); il risultato è un concerto decisamente godibile, di una disarmante semplicità, con un alto carico emozionale, ma lungi dall’essere l’evento eccezionale che ci si poteva aspettare; nonostante qualcosa riesca a trasmettere (come era loro intenzione, denominando il DVD “Broadcast) è qualcosa che rimarrà un po’ a freddo nel cuore di alcuni fan. Si spera anche in una collaborazione futura dove forse comporranno veramente qualcosa di “Nuovo”? Per ora, non circolano voci a riguardo.