- Rena - voce
- Ed - chitarra, synth, programmi
- Ippo - basso
- Fabiano DJ - console, campioni, theremin
1. Guerrieri
2. Second Life
3. Ti Devi Muovere
4. Introinsetto
5. Insetto
6. Non Oso Parlare
7. Il Silenzio
8. Poeta
9. Non Ho Voglia
10. In Circolo
11. Essenziale
12. La Verità
Nafoi
Il progetto Nafoi, avviatosi nel gennaio 2007 dalle ceneri degli Amniotika, gruppo pavese di Rock elettronico, giunge al primo full-length dopo un’intensa attività live nei club e locali lombardi: rispetto al genere proposto dalla formazione originaria, quello dei Nafoi è un suono che si spinge verso lidi più industriali, avvicinandosi allo stile di altre bands della scena italiana, come Surgery, Aquefrigide e T3chnophobia.
L’elettronica è infatti il punto di forza del quartetto pavese, perché ognuna delle dodici tracce dell’esordio omonimo è intrisa di quell’alone cacofonico e malato tipico già dell’Industrial delle origini; non si sfocia mai su sezioni EBM perché la musica dei Nafoi non è permeata di timbri violenti ed estremi, mantenendosi invece su mid-tempo abbastanza accessibili.
Dopo la folle e monotona introduzione Guerrieri, tocca a Second Life trasportare l’ascoltatore nella dimensione Nafoi, attraverso rumori spettrali ed un impianto Rock di base fatto di distorsioni di chitarra e di dense linee di basso.
La voce ricalca quella che è la tradizione industriale originaria, discostandosi dalle scelte delle nuove leve italiane del genere tranne relativamente al cantato in lingua madre; l’alternanza tra i suoni disarmonici e un certo feeling Electro si può poi rilevare in parecchie tracce, come Introinsetto, dotata di un’atmosfera oscura e filtrata, o come la penultima Essenziale.
L’uso della console e del theremin arricchisce la base elettronica di synth e campionature, conferendo un taglio diverso rispetto ad altri lavori del genere; di certo si sarebbero potute migliorare le architetture ritmiche di basso e chitarra ma, come lavoro di debutto, Nafoi è un prodotto sopra la media nazionale, grazie anche ad un’ottima registrazione.
Si consiglia pertanto di accostarsi al sound dei Nafoi non solo agli appassionati dei meandri Industrial ed Electro, ma anche a coloro che non sono abituati all’ascolto di tali generi, perché la struttura Rock del disco potrà essere gradita per la sua accessibilità e il suo mood trascinante. Questo primo album lascia ben sperare per il futuro della band, ma allo stesso tempo i Nafoi dovranno affinare la composizione e l’interpretazione, evolvendo il timbro di un potenziale successore dell’esordio e continuando a maturare attraverso la frequente attività live.