Voto: 
7.8 / 10
Autore: 
Jacopo Prada
Etichetta: 
Reprise Records
Anno: 
2006
Line-Up: 

- Gerard Way - voce
- Frank Iero - chitarra
- Ray Toro - chitarra
- Mikey Way - basso
- Bob Bryar - batteria


Tracklist: 

1. The End. (01:52)
2. Dead! (03:15)
3. This Is How I Disappear (03:59)
4. The Sharpest Lives (03:20)
5. Welcome To The Black Parade (05:11)
6. I Don't Love You (03:58)
7. House Of Wolves (03:04)
8. Cancer (02:22)
9. Mama (04:39)
10. Sleep (04:43)
11. Teenagers (02:41)
12. Disenchanted (04:54)
13. Famous Last Words (04:59)

My Chemical Romance

The Black Parade

Osannati dalla critica ed odiati da una larga fetta di appassionati in tutto il mondo, i My Chemical Romance giungono al loro terzo capitolo discografico (se si esclude la raccolta Life On The Murder Scene). Trascinata dal carismatico Gerard Way, la band originaria del New Jersey esordisce nel 2002 con I Brought You My Bullets, You Brought Me Your Love, ma raggiunge il successo due anni dopo in maniera del tutto inaspettata. Forti di un contratto con la Reprise Records, i My Chemical Romance danno infatti alle stampe Three Cheers For Sweet Revenge, album che raggiunge la vetta nelle classifiche statunitensi grazie al suo milione e mezzo di copie vendute. Nel marzo 2006 esce Life On The Murder Scene, doppio DVD - CD live pubblicato dalla Reprise con il chiaro intento di battere il ferro finché caldo. Nel frattempo i My Chemical Romance non stanno certo con le mani in mano ed anzi lavorano sul nuovo materiale, consapevoli dei rischi conseguenti ad un possibile flop commerciale. Gli sforzi del gruppo si concretizzano nell’ottobre 2006, quando viene lanciato sul mercato The Black Parade, disponibile in svariate edizioni più o meno simili.

Prodotto da Rob Cavallo (Green Day, Goo Goo Dolls, Alanis Morissette), l’album racconta di un giovane a cui è stato diagnosticato un tumore e della sua lotta contro la morte. Volendosi immedesimare nel protagonista del concept, Gerard ha deciso di cambiare look, tingendosi i capelli di biondo platino. La band ha fatto altrettanto, sostituendo il proprio logo con uno nuovo e più accattivante, ma anche dal punto di vista prettamente musicale non mancano le novità. Chi si aspettava il solito lavoro targato My Chemical Romance rimarrà sicuramente deluso da The Black Parade, lavoro che testimonia, al contrario, una notevole maturazione artistica da parte del complesso americano. La varietà stilistica all’interno del full lenght è davvero sorprendente, tanto che ne risulta difficile la classificazione in un singolo genere. The Black Parade mescola il classico Rock degli anni settanta ed ottanta al Punk, senza rinunciare alle tradizionali componenti Emo e, anche se in minima parte, ad un pizzico Metal. I nuovi punti di riferimento della band sono quindi i Queen, specialmente nelle parti di chitarra (assoli in particolare), ed i Green Day, a dimostrazione del ruolo fondamentale di Rob Cavallo in sala d’incisione.

The Black Parade è un’opera (nel vero senso della parola) teatrale, grazie anche alla superba interpretazione di Way dietro il microfono. Trattandosi però di un concept, l’ascolto del disco potrebbe rivelarsi spesso stancante, soprattutto per coloro che non hanno confidenza con questo genere di lavori. Se infatti canzoni come l’ottima The Sharpest Lives o la cangiante Welcome To The Black Parade vengono prese singolarmente risultano davvero esplosive ed avvincenti, inserite nel lotto finiscono invece per smarrire gran parte della loro straordinaria potenza. In The Black Parade trovano anche spazio alcuni capitoli brevi ed abbastanza superflui (The End, Cancer e Teenagers), che, seppur piacevoli, spezzano l’unità dell’album prolungandolo forse oltremisura. Interessante comunque notare come i My Chemical Romance varino continuamente i registri stilistici, anche all’interno delle singoli canzoni (Mama), dimostrando così grande creatività. Il gruppo del New Jersey non solo unisce con perizia sonorità diverse, ma sembra farlo in modo del tutto spontaneo, come se The Black Parade fosse la normale prosecuzione di un percorso iniziato quattro anni fa. Apprezzabili sotto questo aspetto sono I Don’t Love You, dolce ed amara al tempo stesso, e House Of Wolves, violenta ma estremamente coinvolgente. Nel finale, l’opera si fa prima trionfale con Famous Last Words, poi insolita con una breve e divertente traccia nascosta.

Non senza stupire, i My Chemical Romance sono riusciti ad incidere un buon disco, che purtroppo non tutti saranno in grado di apprezzare appieno. The Black Parade è un album complesso, molto particolare, ma assolutamente voluto e ricercato. Non è dato sapere se i My Chemical Romance decideranno di proseguire su questa strada o se invece torneranno ad essere i padrini dell’Emo Rock più commerciale. Qualunque sia la scelta, The Black Parade resta un tappa fondamentale nella carriera di Gerard Way e compagni, un lavoro accurato, nobile, magistrale.

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