- Tony Foresta - voce
- Ryan Waste - chitarra
- Philip "Landphil" Hall - basso, voce
- Dave Witte - batteria
1. Masked by Delirium
2. Mech-Cannibal
3. Divine Blasphemer
4. Massive Aggressive
5. Wolves of Chernobyl
6. Relentless Threat
7. The Wrath of the Severed Head
8. Upside Down Church
9. Shredded Offering
10. Media Skeptic
11. Horny for Blood
12. Wrong Answer
13. Acid Sentence
Massive Aggressive
Festaioli almeno quanto i Tankard (con i quali si differenziano anche per il diverso concept sostituendo la birra ai rifiuti urbani da cui il moniker), thrashcore fino al midollo e convinti fino alla morte, i Municipal Waste si presentano alla fine del 2009 con un nuovo album dalle intenzioni chiare e limpide fin dal titolo: Massive Aggressive. Nonostante siano nati da una manciata di anni i Nostri vantano già un degno seguito in giro per i cinque continenti e le loro uscite sono sempre segno di grande maestria e soprattutto di enorme coerenza, una dote questa purtroppo non sempre riscontrabile in band né giovani né storiche.
Il riffing stavolta è diventato, se possibile, ancora più chirurgico: se prima, ai tempi degli esordi, i MW figuravano su un treno ad altissima velocità sparato all’impazzata privo di controllo, adesso i quattro hanno preso ancora più padronanza delle proprie doti, l’elemento compositivo ha assunto sempre più una forma e le tracce (nei limiti del genere) riescono ad avere una vita a sé stante all’interno dell’album. Degno erede di The Art Of Partying con cui va a braccetto (e talvolta anche troppo) anche per la natura thrash cruda ed irreversibile (ma chi si aspettava qualcosa di diverso?!), in questo lavoro si avverte quanto la band stia crescendo soprattutto in perizia tecnica e quanta convinzione riponga nel proprio genere.
Per descrivere la velocità con cui i pezzi bombardano i nostri timpani basta citare la durata totale dell’album, 28 minuti, ben al di sopra di quella del lavoro di esordio (17 minuti per 16 tracce) ma comunque inferiore al record massimo della loro discografia che ha visto toccare i 32 minuti con il precedente full-lenght.
Ciononostante l’ascolto è più regolare e si riesce a tirare un respiro tra un brano e l’altro. Resta il fatto che ascoltare il ritornello di Masked by Delirium, il bridge cadenzato di slayeriana fattura di Mech-Cannibal, il ritornello urlato di Wolves of Chernobyl che insieme alla stessa parte di Wrong Answer ricorda quello seppur spezzato di Sadistic Magician, tutto questo insomma offre un effetto orgasmico, soprattutto per chi vive a forza di pane e thrash americano.
Voce a parte merita Relentless Threat che dopo un basso audace presenta delle raffiche di note incredibili e nel bel mezzo una varietà in parte inattesa per il combo, il tutto impareggiabile in quanto a tecnica. La chitarra è in primo piano insieme alla voce di Tony Foresta ma non va tralasciato il precisissimo lavoro del bassista e l’inimitabile drummer che non fa sentire minimamente la mancanza dei suoi predecessori. Copione di varietà che si ripete anche per la conclusiva Acid Sentence, davvero da scoprire, mentre Upside Down Church suona molto Biohazard pur senza cedere, e la potenza truculenta di Shredded Offering (altra gemma per gli amanti della sei corde) è lì a ricordarcelo.
C’è poco da connettere, poco da realizzare, l’uragano Municipal Waste è ancora in grado di attaccare e di tirarci tutti dentro. Li aspettiamo dal vivo dalle nostre parti.