Tony Foresta – lead vocals
Ryan Waste – guitars, vocals
Philip "Landphil" Hall – bass, vocals
Dave Witte – drums
1. Intro/Deathripper
2. Unleash the Bastards
3. The Thing
4. Blood Drive
5. Accelerated Vision
6. Guilty of Being Tight
7. Set to Destruct
8. Hazardous Mutation
9. Nailed Casket
10. Abusement Park
11. Black Ice
12. Mind Eraser
13. Terror Shark
14. The Thrashin' of the Christ
15. Bangover
Hazardous Mutation
Tornano i Municipal Waste dopo un esordio al fulmicotone che aveva presentato al mondo il loro thrash-core sparato all’impazzata. Un minuto di media a traccia era un ottimo biglietto da visita.
E secondo la stessa filosofia compositiva, dopo due anni di attesa, la band dà alla luce altri 26 minuti di note genuine inserite all’interno di una bomba al napalm e fatta esplodere in mezzo ad un bastimento di immondizia (nome non proprio a caso).
La cornice per questo Hazardous Mutation è completamente nuova: ingresso di una sezione ritmica completamente rinnovata, fondata indistruttibilmente sui pilastri Tony Foresta e Ryan Waste, ma soprattutto il passaggio ad una casa discografica degna di nota, la Earache, che garantisce loro la giusta esposizione. Il quadro invece resta invariato: i MW fanno sì che l’evoluzione non abbia effetti sul proprio operato sfornando altre 15 “classic tracks”, brani che mostrano quanto i quattro siano in forma tecnica smagliante ma che al tempo stressano l’impostazione ormai conosciuta del loro sound.
Subito dopo la stupefacente opener Intro/Deathripper incentrata su diversi riffing incessanti e la cantabile e variegata Unleash the Bastards, il viaggio attraverso la “pericolosa mutazione” raggiunge uno stadio di costante ed incessante qualità nella quale ogni membro riesce ad esprimersi al meglio. La costanza suddetta però è interrotta dal doppio tempo di Guilty of Being Tight, probabilmente la traccia più complessa del lavoro, e dalla pazzia lanciata a 300 km/h di Set to Destruct che con il suo approccio musicale pone le basi per l’evoluzione del sound MW (ascoltare Massive Aggressive per credere).
Impossibile non citare Nailed Casket che gronda thrash da tutti i pori con una necessità di essere a tutti i costi più veloce (ma di cosa?!), solo raramente inframmezzata da bridge fondamentali per prendere respiro, il tutto ancora più bello all’arrivo di Bang Over che ancora una volta consacra l’amalgama inscindibile della sezione ritmica.
Molto più canoniche invece Abusement Park, Mind Eraser e Terror Shark e per questo meno piacevoli.
In sostanza ascoltare le canzoni dei Municipal Waste significa assorbire tanto, pensare di assistere ad uno show di ore mentre intuire solo sul finire che la lancetta dei minuti non ha compiuto nemmeno mezzo giro completo dell’orologio. In altri termini è come prendere uno show metal lunghissimo ed accartocciarlo su se stesso a mo di auto in demolizione: questo è il punto di forza dei Municipal Waste.