- Keith Wilson – voce, chitarra
- Jeffrey Royer – basso, voce
- Jeremy Bentley – batteria
1. Wake Up (03:38)
2. Ink (02:51)
3. Wildflower (03:35)
4. Nothing (03:13)
5. Believe (03:23)
6. Warmer (03:22)
7. The Wave (04:25)
8. Moth and Rust (04:58)
9. Need it Now (04:01)
10. Miracle Drug (02:30)
Nothing Here Is Perfect
Wake up, wake up… Svegliamoci, e tempesta elettrica sia.
Eccovi i Movies With Heroes, che arrivano direttamente dalla Pennsylvania, in questo 2007 così scorbutico in ottica di uscite sul mercato. Fanno irruzione sulla scena europea sotto Rude Records con la sapiente regia affidata a Ed Rose (già in plancia di comando per The Get Up Kids e Reggie And The Full Effect) per la fase di mixaggio.
Anni di tour a spasso per l’America, svariati dischi autoprodotti, quindi l’uscita di Nothing Here Is Perfect il loro full-lenght di debutto che negli Stati Uniti si è insediato stabilmente tra le novità più gradite della scena Indie Rock. Il tutto grazie a sonorità fresche ed accattivanti e ad una creatività che nei Movies With Heroes sembra essere il tratto dominante. Dieci pezzi in tutto, tra riff di chitarra imbizzarrita, inserti elettronici e l’alternarsi di varie atmosfere: ora cupe e quasi malinconiche, ora più distese e scanzonate, per un continuo rincorrersi di ritornelli che vi martelleranno il cervello.
E’ musica che arriva dritta dal cuore, nel bel mezzo di una tempesta elettrica. Ci sembra di viverlo così, questo Nothing Here Is Perfect, a partire dalle note della iniziale Wake Up, che ci trascina in questo mix di suoni e rumori. L’impianto è già di per sé valido, perché i Movies With Heroes sono come li immaginate: sezione ritmica ben definita, chitarra aggressiva e voce a tratti tesa verso note di difficile impatto. C’è pure qualche innesto elettronico, che non guasta nel rendere l’atmosfera il più caratteristica possibile. Manca soltanto una folta schiera di ragazzi e ragazze di fronte a loro ed il gioco è fatto. Wildflower è tra le tracce più complete in Nothing Here Is Perfect; una canzone di sicuro impatto, capace di miscelare sonorità tipicamente Indie con arrangiamenti che sembrerebbero giungere dritti da ben diverse situazioni, che affondano le radici in entroterra musicali d’altri tempi. Qualcuno li ha paragonati agli U2, qualcun altro ha riscontrato in loro affinità con band quali Sunny Day Real Estate o Jimmy Eat World. Noi andiamo controcorrente: in poche altre occasioni un disco ci è parso così personale ed interpretato secondo canoni che non rimandano a nulla in particolare.
Scorrendo le varie tracce proposte dai Movies With Heroes ci imbattiamo anche in Believe, canzone intensa, la cui chitarra si staglia in un impianto elettrico che lascia però spazio anche all’evoluzione della voce di Keith, che in questa prova raggiunge vette per certi versi inaspettate. C’è un po’ di tutto, comunque: la velocità di The Wave, ad esempio, si evolve in quattro minuti e mezzo di arpeggi e inserti elettronici che finiscono col rendere il pezzo tra i più adatti ad una festa in spiaggia. C’è anche la schizofrenia di Moth and Rust, cui fa seguito Need It Now.
Il disco si consuma pian piano, addolcendo l’atmosfera; mettendo in luce, insomma, il lato più sincero di questi ragazzi della Pennsylvania, che si delinea per bene nella conclusiva Miracle Drug, con la quale i Movies With Heroes firmano il loro quadro titolato Nothing Here Is Perfect.
I Movies With Heroes sono appena arrivati, ma presentano già tutte le credenziali per arrivare ad imprimere un bello scossone al mercato musicale del vecchio continente. La loro è musica di impatto internazionale, non c’è dubbio, e in questo loro primo full-lenght recitano la parte della band che ci sa fare con chitarra e quant’altro, ma che soprattutto metterà l’acquolina in bocca a quanti vorranno seguirli dal vivo in un prossimo tour.
D’altronde, per fare buona musica a volte basta davvero poco. Ciò che non deve mancare è la fantasia ed il desiderio di proporre qualche cosa di nuovo ad un pubblico sempre più esigente.
I Movies With Heroes in questo sono riusciti; ci propongono un full-lenght che ci terrà compagnia per i prossimi mesi. Non senza l’impegno, sia ben chiaro, di continuare sulla strada intrapresa. Perché, altrimenti, anche la freschezza di Nothing Here Is Perfect passerebbe inosservata.