- Davide Silvestri - chitarra
- Marco Morandin - basso
- Marco Beltrame - voce
- Fabio Bacchin - batteria
- Gabriele Zanin - chitarra
1. Under the Flight of Crows
2. Dusk
3. Dressed by Our Dreams
4. My Ruins
5. Not in This Life
6. The Time of the Falling Leaves
7. Save the Morning
Under the Flight of Crows
Dalla copertina e dal libretto i Moonrise potrebbero ricordare le primissime band death/doom di inizio anni 90, quelle provenienti principalmente dal Nord Europa; invece il gruppo in questione è di Padova e si cimenta in un death metal melodico oscuro. La formazione risale al 1999 ma solo ora il Nostri vedono la pubblicazione del loro primo album, Under the Flight of Crows dopo che due demo li fecero conoscere nell’underground.
Sette tracce per una durata complessiva che va di poco oltre la mezz’ora sono sufficienti affinché si comprenda come le radici musicali del gruppo siano in qualche modo aggrappate alla prima corrente del death metal melodico dalla Svezia, quella ancora oscura, brutale e tendente al black metal. I principali termini di paragone si possono trovare negli Unanimated o nei Cardinal Sin anche se il risultato appare decisamente più “umano” in termini di qualità. Ci sono alcune delle classiche pecche di inizio carriera (anche se dopo dodici anni sono meno ammissibili). Possiamo dire che alcuni fraseggi nell’iniziale title-track siano tirati troppo per le lunghe e che alcune linee soliste sarebbero potute essere meglio studiate per far colpo sull’ascoltatore. Ciò che ho particolarmente apprezzato invece è la quantità di groove da parte delle chitarre, anche se parzialmente penalizzata da un produzione un po' troppo scarna.
Altra caratteristica che ho notato in fase di ascolto è quella di un certo tocco progressivo ad arricchire le strutture con alcuni cambi di tempo e alcuni riffs leggermente dissonanti. Le parti vocali non brillano per originalità, assestandosi su una sorta di scream mai eccessivo mentre a livello lirico le tematiche decadenti e introspettive si sprecano. Momenti doom ben si amalgamano con sfuriate death metal (Dressed by Our Dreams,My Ruins) senza che manchi mai una sorta di tocco moderno e groove del genere ad arricchire il prodotto. Proseguendo all’ascolto possiamo ancora segnalare le ottime parti di batteria in Not in this Life, song dal chiaro stampo deathcore, anche grazie all’utilizzo di un growl profondo, seguita dalle melodie appena più accennate in una convincente e martellante The Time of the Falling Leaves.
A chiusura di disco troviamo i veloci up tempo e le aperture melodiche di Save the Morning ed anche in questo caso possiamo notare come esse non siano indicate per un ascoltatore amante degli ultimi In Flames giacché le chitarre tendono a dare un risalto maggiore all’atmosfera lugubre, quasi tendente la black metal depressivo. Queste due ultime canzoni in particolare possono tranquillamente essere nominate le migliori di un disco poco più che discreto. Le premesse ci sono e sono sicuro che in poco tempo i Moonrise faranno il salto di qualità.