- Maja Konarska - voce
- Andrzej Kutys - chitarra
- Michal Podciechowski - basso
- Kuba Maciejewski - tastiera
- Krzysztof "Bialy" Nedrala - batteria
1. Slice
2. Recovering
3. Come With Me
4. Noom
5. For Better Days
6. Not My Politics
7. Reset
8. Redrum
Integrated In The System Of Guilt
Nono album di studio per i polacchi Moonlight, band dedita ad un misto tra Progressive Rock e Elettronica, questo Integrated In The System Of Guilt appare sin dal primo ascolto come un disco controverso: la bella voce di Maja Kornaska si adatta efficacemente alle campionature elettroniche che sono inserite nel tessuto musicale, ma i passaggi di tastiera sono al contrario piatti e monotoni. Questa è la caratteristica che accompagnerà l’album per tutta la sua lunghezza: il sound è a tratti meccanico e a tratti disteso, conferendo strane atmosfere, ma il risultato non può dirsi pienamente soddisfacente.
L’iniziale Slice è praticamente insostenibile come introduzione, mentre Recovering e Come With Me risollevano le sorti di Integrated In The System Of Guilt. La voce di Maja è davvero espressiva e tocca i suoi livelli più eleganti e raffinati nell’originale Noom, abbastanza connessa all’attuale sound Paatos. Le canzoni dei Moonlight sono dolci ed inquietanti ninne nanne, che accompagnano l’ascoltatore in un contesto musicalmente semplice ma di discreto effetto.
Tuttavia, i Moonlight faticano a far prendere forma alle loro composizioni, come dimostra For Better Days, capace di uscire dal suo guscio di archi solo dopo due estenuanti minuti: il gusto elettronico è valido, come sognanti sono le linee vocali, ma manca un approccio diretto nei confronti dell’ascoltatore.
La proposta del quintetto di Szczecin è scarno e povero musicalmente, le strutture non sono accattivanti e l’album è estremamente ripetitivo.
Brani come Not My Politics cercano di dare ritmo ad un prodotto tutt’altro che veloce e travolgente, senza però incidere profondamente nelle architetture di Integrated In The System Of Guilt.
In passato i Moonlight avevano dato buona prova con album come il primissimo Kalpa Taru, omogeneo nella sua struttura e ben costruito nei suoi aloni. Questo Integrated In The System Of Guilt invece rappresenta un lavoro da tralasciare, anche forse per la fretta con cui è stato composto: nel breve periodo di tre anni la band polacca ha pubblicato tre full-lenghts, che contengono infatti solo alcune buone idee rispetto alla totalità del materiale ininfluente.