- Fabio - voce, piano, chitarra
- Marco - chitarra, voce, samples
- Michele - basso
- Emiliano - batteria, percussioni
- Morris - campionamenti
1. Come Un Brivido (03:31)
2. Sopra Ogni Cosa (04:19)
3. Specchi (02:11)
4. Il Gioco (03:54)
5. Così Perfetto (03:50)
6. Invisibile (04:56)
Moirè
Moirè è il risultato del più recente lavoro in studio dell'omonima band napoletana, sorta nel 2003 come formazione emergente nel panorama indipendente italiano. I sei pezzi di questo primo significativo approccio alla registrazione sono un concentrato di melodia e di virtuosismo musicale, che si fondono in maniera pressoché perfetta, senza sbavature.
Si definiscono come l'espressione della poesia in musica. Gliene diamo atto, perché le liriche di queste sei canzoni (il cantato è sempre in italiano) sono davvero un punto di forza. Affiorano paesaggi desolati e malinconici, nel suono e nelle parole dei Moirè, ma con un velo di luce sempre pronto a metterne in risalto gli antri più affascinanti.
Le battute iniziali di Come Un Brivido meglio ci chiariscono ciò che i Moirè vogliono dire, il che vale come biglietto da visita essenziale. Sono i riff di chitarra, talvolta sporchi e non allineati, con la voce leggermente distorta, a fare da padroni. La sezione ritmica ben si innesta nell'impianto musicale che pare strizzare l'occhiolino agli arrangiamenti di certi Giardini di Mirò, senza dimenticare qualche altro nome della scena nostrana come Perturbazione e Paolo Benvegnù.
La voce, dicevamo. E', a nostro modo di vedere, il valore aggiunto nella band. Calda ed avvolgente, la voce di Fabio si caratterizza per tonalità che lo avvicinano a qualche voce illustre nel cantautorato della nostra penisola.
Sopra Ogni Cosa segue il pezzo d'apertura. Ci piace, forse più dell'incipit di questo disco. Il pianoforte fa il suo ingresso in scena, contribuendo a rendere velata di una certa solitudine l'atmosfera voluta e disegnata dai Moirè. Non mancano nemmeno dei piccoli innesti di elettronica, ad abbellire il quadro.
L'incedere del disco è piuttosto lento. Punto a sfavore? Può darsi, ma nell'animo dei Moirè è più forte la voglia di scuotere gli animi con arpeggi celestiali e sognanti innesti di chitarre e pianoforte piuttosto che con ritmi forsennati. Per il resto, lo schema adottato dal quintetto napoletano si consolida col passare dei minuti. Ci sono Il Gioco e la conclusiva Invisibile ad elevare il ritmo. E' proprio l'ultimo episodio di questo self-titled a chiudere il cerchio. Il pezzo condensa al meglio gli elementi che i Moirè hanno voluto mettere in gioco in questi 22 minuti di musica. C'è la melodia, ci sono le chitarre in prima linea; la ritmica non disdegna qualche accelerazione che conferisce una connotazione meno spiccatamente Pop rispetto al resto.
Che aggiungere, ancora? Nulla, se non che l'Indie Rock (Pop) dei Moirè lascia ben sperare per il futuro. Le abilità ci sono, senza dubbio. Manca una prova (un full-lenght a tutti gli effetti, magari) che permetta di giudicarli al meglio, ora.