- Dominic Aitchison - basso
- Stuart Braithwaite - chitarra, voce
- Martin Bulloch - batteria
- Barry Burns - chitarra, tastiere
- John Cummings - chitarra
1. I'm Jim Morrison, I'm Dead
2. Friend of the Night
3. Hunted by a Freak
4. Mogwai Fear Satan
5. Cody
6. You Don't Know Jesus
7. I Know You Are But What Am I
8. I Love You, I'm Going To Blow Up Your School
9. 2 Rights Make 1 Wrong
10. Like Herod
11. Glasgow Megasnake
Ps: solo in alcuni dei formati disponibili, il live Special Moves è accompagnato dal DVD-documentario Burning.
Special Moves
Ancora splendidamente integri dopo una carriera magniloquente, i Mogwai coronano i quindici anni di attività con un live, Special Moves, che sa tanto di nostalgica marcia a ritroso fino allo splendore delle loro origini, una coinvolgente discesa attraverso i ricordi passati e le gioie odierne, tra le visionarie sperimentazioni degli anni '90 fino alle più malinconiche confessioni del nuovo corso. Un live tramite cui la band scozzese - oltre a dimostrare una più che invidiabile forma esecutiva - fa un riassunto della propria carriera risvegliando i gioielli di una discografia perfetta, riesumandoli dalla silhouette del formato studio e donando loro una travolgente e più che mai vigorosa espressività. Così, sul palco della prestigiosa Music Hall of Williamsburg di New York, i Mogwai chiudono gli occhi, cominciano a suonare e rievocano i fantasmi, le lacrime, la rabbia e le emozioni di uno struggente romanzo musicale (fortunatamente) ancora orfano del proprio capitolo conclusivo, di quell'epilogo, di quel "the end" che nessuno vorrebbe mai leggere.
Dall'immortale pietra miliare Young Team (1997), passando per Come on Die Young (1999), Rock Action (2001) ed Happy Songs for Happy People (2003) fino a Mr. Beast (2006, ultima vera perla di Stuart Braithwaite & co.) e al più recente The Hawk Is Howling (2008), Special Moves ripercorre alcuni tra i migliori episodi firmati Mogwai e li immortala in una scaletta memorabile, intensissima, in cui lo scenario-concerto amplifica a dismisura la potenza e la pienezza strumentale del gruppo (come già detto autore di una performance dal vivo impeccabile). Per crederci basta ascoltare gioielli come You Don't Know Jesus e I'm Jim Morrison, I'm Dead (per non parlare della devastante esecuzione di Glasgow Megasnake), brani che in sede live acquistano ancora più atmosfera e con maggiore impatto sonoro continuano a stupire, suggestionare, commuovere.
Senza alcuna possibilità di errore, il discorso si ripete in maniera identica per le restanti tracce dell'album, a partire dai capolavori dell'esordio Mogwai Fear Satan e Like Herod fino alle malinconiche atmosfere di Cody, Friend of the Night (la seconda parte dell'esecuzione del brano rimane probabilmente l'apice del lavoro), Hunted by a Freak, I Know You Are But What Am I e 2 Rights Make 1 Wrong, canzoni che - anche se a notevole distanza dalla propria creazione - brillano di una luce fortissima, come nuova.
Ancora in studio per le registrazioni del tanto atteso successore di The Hawk Is Howling, i Mogwai alleggeriscono la pressione di critici e insaziabili fan attraverso un live che, nonostante non presenti nuovo materiale, ci ricorda urlando a voce spianata che i Mogwai sono ancora vivi e che, nonostante l'avanzare degli anni, sono più in forma che mai (verdetto definitivo che comunque lasciamo al prossimo studio album, atteso per metà 2011).