Voto: 
8.0 / 10
Autore: 
Paolo Bellipanni
Genere: 
Etichetta: 
Matador Records
Anno: 
2006
Line-Up: 

- Stuart Braithwaite - Voce, Chitarra
- Dominic Aitchinson - Basso, Chitarra
- Martin Bulloch - Batteria

 

Tracklist: 


1. Auto Rock
2. Glasgow Mega-Snake
3. Acid Food
4. Travel is Dangerous
5. Team Handed
6. Friend of the Night
7. Emergency Trap
8. Folk Death 95
9. I Chose Horses
10. We're No Here
 

Mogwai

Mr. Beast

La bellezza del suono che viene distorta e proiettata in un mondo di luci e suggestioni aliene, di atmosfere lontane eppure così umane, così sofferte, così vere. I Mogwai non solo hanno incarnato lo spirito più innovatore e peculiare del post-rock (rendendone effettiva l'espansione artistica e commerciale), ma ne hanno elaborato anche l'espressione emotivamente più assoluta, più coinvolgente. Lontani da qualsiasi limite, da qualsiasi costrizione creativa, gli scozzesi sono tutto ciò che il rock sperimentale non è mai riuscito a coniugare nello stesso linguaggio: ricerca sonora e accentuato melodismo, tenui atmosfere dall'alto contenuto emotivo e ruvidi innalzamenti strumentali si ritrovano infatti qui in una simbiosi perfetta e travolgente, figlia degli esperimenti del noise e del rock indipendente d'inizio anni '90 ma assolutamente unica nelle proprie evoluzioni espressive.

Mr. Beast è l'ennesima riprova di ciò che è stato appena detto e la discografia del gruppo scozzese è semplicemente più che in grado di parlare da sola a riguardo: una corposa scia di ottimi lavori (partita nel 1997 con l'indiscussa pietra miliare Young Team e coerentemente proseguita negli anni successivi con gli altri piccoli gioielli Come On Die Young, Rock Action e Happy Songs For Happy People) che pare non volersi proprio fermare, e Mr. Beast lo testimonia senza troppi giri di parole.
Sebbene stilisticamente i Mogwai siano rimasti piuttosto ancorati ai propri paradigmi espressivi che, sin dai tempi di Young Team, sono rimasti abbastanza inalterati, il risultato finale della loro ultima opera è tutt'altro che scontato e, anzi, in grado di darci un affresco ancora più intenso e commovente del loro linguaggio.

Perchè se a rimanere intatte sono le strutture, i crescendo e le evoluzioni strumentali, a venire ancora più accentuata è l'intensità melodica, mai così forte e travolgente, di un linguaggio che risulta essere fresco anche nelle sue più ostentate ripetizioni. Permeate da un senso di romanticismo deturpato e da un insaziabile afflato malinconico, le canzoni di Mr. Beast scavano ancora più profondamente nell'animo dei musicisti scozzesi, non disdegnando però passaggi all'insegna della solita rabbia e della solita carica atmosferica: Glasgow Mega-Snake, nei suoi trascinanti grovigli strumentali, ne è l'esempio calzante, anche se ad incarnare al meglio tale facciata mogwaiana vi è la splendida We're No Here, aggressiva, rocciosa, travolgente ma con un cuore estremamente fragile, nascosto dietro impetuose mura di feedback e distorsioni. Anche in questo caso i capolavori non mancano e, cosa ancor più importante, nessun brano di Mr. Beast risulta essere noioso o più semplicemente negativo. Anche gli esperimenti più soffici e pacati (l'opener Auto Rock, l'introspettiva Emergency Trap e l'ambientale I Chose Horses, la perla Team Handed e Acid Food) sono costruiti con grande esperienza e resi estremamente piacevoli da un tocco strumentale sottile e da una sempre presente ispirazione melodica, che però si mostra in tutta la sua folgorante potenza negli episodi più corposi del disco: il già citato muro sonoro di We're No Here, le commoventi soluzioni atmosferiche del capolavoro Travel Is Dangerous (tra le migliori canzoni mai scritte dai Mogwai), il toccante crescendo atmosferico dell'altrettanto bella Friend Of The Night e il più travolgente groove di Folk Death 95 rappresentano infatti momenti di assoluta perdizione emotiva, ognuna con le sue particolarità, ognuna col suo tocco ora più raffinato ora più impetuoso.

Ed è in questo perfetto connubio di esplosioni strumentali e timide introspezioni velate di malinconia che Mr. Beast risulta essere un disco quasi perfetto, nonostante ricalchi spesso e volentieri le soluzioni formali dei precedenti dischi (sebbene in un'ottica in continua evoluzione). Ma quando lo spessore melodico e la carica atmosferica sono così forti e irresistibili, allora un occhio sulle scelte espressive e sullo stile lo si può chiudere tranquillamente: Mr. Beast è un disco travolgente, emozionante, equilibrato ma al contempo sperimentale e in grado di mostrarci ulteriormente e in modo ancor più approfondito il talento di un gruppo unico, il quale si spera possa continuare ad andare avanti in questa direzione per ancora molto, moltissimo tempo.
Splendido.
 

NUOVE USCITE
Filastine & Nova
Post World Industries
Montauk
Labellascheggia
Paolo Spaccamonti & Ramon Moro
Dunque - Superbudda
Brucianuvole
Autoprod.
Crampo Eighteen
Autoprod..
BeWider
Autoprod..
Disemballerina
Minotauro
Accesso utente