Per comprendere meglio chi siano effettivamente i Modern Institute bisogna guardare alle due menti componenti la band. Il duo italiano è costituito dal chitarrista, pezzo grosso dell’elettronica, Teho Teardo e dalla classicista Martina Bertoni. Classicista ovviamente in senso musicale; pertanto il sound del gruppo nostrano si presenta come un’ottima fusione tra l’eleganza e l’armonia classiche e la grande versatilità dell’elettronica. Teho è un personaggio attivo nel campo fin dagli anni ’80 e, se si guarda al suo curriculum, si rimane stupefatti nel vedere i nomi con i quali ha collaborato. In primis Mick Harris (Napalm Death), ma soprattutto i Placebo. In qualità di ingegnerie del suono poi ha collaborato anche per diverse colonne sonore e ha vinto per la sua abilità vari premi, tra i quali spicca il prestigioso Ciak d’Oro nel 2004. Da qui nasce nel 2005 il progetto Modern Institute, che trova la consacrazione quest’anno con Excellent Swimmer, un album improntato alla musica d’atmosfera, a sonorità penetranti e avvolgenti. Le qualità del sound sono perfettamente chiare: una grande espressività caratterizza i brani che colpiscono dritti il bersaglio, incanalandolo in strutture minimaliste elettroniche molto dirette.

I loop nelle singole tracks sono dunque tendenzialmente ripetitivi, ma, se li si ascolta con maggiore attenzione, si noterà come ogni struttura sonora sembri acquisire una propria energia che impreziosisce tutto il platter. E’ il caso della prima Ecm Haircuts, o ancor più della terza Reginetta della Techno, decisamente semplice nella sua evoluzione, ma molto efficace. Brillano anche No-fi Team e Ambientone che si differenziano per le ottime atmosfere lente e introverse. Si tratta insomma di un album che splende per i suoni fulgenti dell’elettronica; così come compaiono dal silenzio, essi tornano nell’ombra abbastanza presto per poter far scaturire il successivo loop. E’ un movimento ondulatorio che culla l’ascoltatore e lo trasporta sulla cresta dell’emotività. Vengono messe in musica situazioni ai limiti del reale, che sfiorano una dimensione inconsistente, appena percepibile. Queste caratteristiche sono pertanto la ricchezza di un album decisamente valido, che piacerà soprattutto ai cultori dei generi atmosferici, i quali non rimarranno certo delusi dalle maestranze di Teardo e Bertoni.