- Glenn Danzig - Voce
- Jerry Only - Basso
- Bobby Steele - Chitarra
- Manny - Batteria
1. 20 Eyes
2. I Turned into a Martian
3. All Hell Breaks Loose
4. Vampira
5. Nike a Go Go
6. Hate Breeders
7. Mommy, Can I Go Out + Kill Tonight? (live)
8. Night of the Living Dead
9. Skulls
10. Violent World
11. Devils Whorehouse
12. Astro Zombies
13. Braineaters
Walk Among Us
Tanto più Walk Among Us infranse i dogmi e le regole non scritte del punk, tanto più fu leggendario all'interno della scena hardcore americana di inizio anni Ottanta. I Misfits, tuttavia, avevano iniziato a suonare nel 1977 e tra le loro tappe fisse a New York c'era un certo locale chiamato CBGB's, che sicuramente non ha bisogno di presentazioni. Proprio il loro essere sopra le righe gli impedì di conquistare rispetto e, soprattutto, di ottenere un contratto discografico, che arrivò solo quattro anni più tardi con la Ruby; proprio per la Ruby esce il primo full-lenght della band, destinato a diventare una pietra miliare dell'hardcore, del punk e del rock.
I Misfits, capitanati dal frontman Glenn Danzig, si presentano come un incrocio tra Ramones e Kiss: da una parte i corposi accordi e gli anthemici ritornelli a più voci ben rinfarciti di cori ne fanno dei seguaci a buon diritto della prima corrente punk newyorkese, dall'altra l'aspetto decisamente inusuale per una band punk (volti dipinti di bianco, vestiti attillati in pelle nera, armature) gli assicura una posizione ben distante da molte band della scena americana del periodo, gente come i Germs, i Dead Kennedys o i Black Flag, sicuramente più impegnati a cantare chi di nichilismo, chi di problemi sociali chi a irridere l'universo politico piuttosto che a comporre canzoni sull'oscuro quanto affascinante mondo dei B-movies horror degli anni Cinquanta.
E invece i Misfits attingono proprio dai film dell'orrore a basso costo l'ispirazione, oltre che per il proprio look, per le proprie canzoni: basta leggere di sfuggita i titoli delle canzoni che compongono il loro primo lavoro per accorgersene: I Turned into a Martian, Vampira, Mommy, Can I Go Out + Kill Tonight?, Night of the Living Dead, Skulls, Devils Whorehouse, Astro Zombies, Braineaters....
Tuttavia l'alone macabro che li circonda e l'iconografia splatter fatta di zombie, teschi e vampiri che li rappresenta non devono porre in secondo piano la validità della loro proposta musicale, assolutamente di prim'ordine.
Il loro è un punk rock diretto, spesso velocizzato all'inverosimile dalla foga tipica dell'hardcore (non a caso le 13 canzoni che compongono l'album sono raccolte in poco più di 24 minuti) e reso cupo dalla voce ammaliante di Danzig e dalle tematiche trattate; i celeberrimi "WOOOAH!" quasi clowneschi appaiono puntualmente ad ogni episodio e danno alla musica dei Misfits un'impronta più
solenne, come appare evidente nella impareggiabile Hate Breeders, un capolavoro di coinvolgimento e melodia, e in Night of the Living Dead, prima canzone della band pubblicata su un EP.
La validità della formula sonora della band si conferma nella morbosa Skulls, che descrive il rituale nella decapitazione nei più morbosi particolari, e nella trascinante, indimenticabile Astro Zombies.
L'attacco è di quelli indimenticabili: alla superba 20 Eyes, scheggia sonora similmente a Nike a Go Go, segue I Turned into a Martian, nella quale Danzig descrive un ipotetico incontro alieno, direttamente dai B-Movies di fantascienza.
Le turbe adolescenziali di Glenn e il suo debito incondizionato verso Jim Morrison sono evidenti nell'unica traccia live dell'album, la velocissima Mommy, Can I Go Out + Kill Tonight?.
Da non dimenticare anche alcune influenze OI!, riscontrabili in due pezzi (Devils Whorehouse, Braineaters) e la componente più estrema della proposta sonora dei Misfits, racchiusa al meglio nei pochi accordi di Violent World.
Tutte le canzoni dell'album sono la fusione quasi involontaria delle influenze pop anni Cinquanta-Sessanta dei membri della band con l'energia e la ruvidezza del punk newyorkese: il risultato è memorabile e Walk Among Us è tuttora ricordato non solo come il disco più riuscito dei Misfits, ma anche come una delle pietre miliari del punk americano dei primi anni Ottanta.