- Niko Mankinen - voce
- Jules Näveri - voce
- Janne Tolonen - chitarra
- Teemu Ylämäki - chitarra
- Joonas Kauppinen - batteria
- Aki Heikinheimo - basso
1. Hymn for Life
2. Fallen Rage
3. Further/Deeper
4. Yesterday's Grave
5. Apologies Denied
6. Cyanide
7. Source Of Fatal Addiction
8. Greed Rules the World
9. Truth
10. No Excuse For Weakness
11. …Out Of Here Alive
Random End
Dopo tre self release e l'entrata alla Firebox, i Misery Inc. sfornano in due album che sono una miscela esplosiva di heavy e death metal con svariati riferimenti al thrash, gothic/doom e metalcore. Non certamente una impresa facile, tuttavia i Finnici riescono nell'intento di suonare ottime canzoni, dal groove sostenuto e dalle melodie tangibili. Grazie agli intrecci dei due singer e alle chitarre chirurgiche, la band di Helsinki produce Random End ed entra a tutti gli effetti tra le migliori nuove realtà del panorama metal scandinavo.
Jules (growl/scream) e Niko (clean) riescono a dare un forte impatto ad ogni singolo brano, riuscendo ad interagire sapientemente e a dosare le parti dell'uno e dell'altro. I brani sono tutti molto veloci e sostenuti, di breve durata e facilmente ricordabili, grazie all'efficacia dei riff e alla melodicità delle lyrics. L'opener Hymn For Life mette subito le carte in tavola, fornendo una più che degna panoramica di ciò che Random End offrirà durante i suoi quaranta minuti. Un album di breve durata, ma che alla fine riesce ad essere godibilissimo proprio perchè ogni idea sviluppata nel song-writing trova la sua giusta dimensione, e viene arrangiata in modo completo. In effetti, sentire la facilità con cui i Finlandesi passino da parti thrash a ritornelli praticamente heavy classico lascia senza parole; un meccanismo collaudato e superbamente prodotto questo secondo full lenght dei Misery Inc., in grado di passare da melodie più tranquille come la terza Further/Deeper per poi esplodere letteralmente in Apologies Denied, uno dei brani di punta dell'album, per le sue combianzioni vocali e per la metrica coinvolgente. Ogni singola proposta cerca di amalgamare non solo classico e moderno, ma anche lo stile americano con quello europeo, cercando di carpire il meglio da ognuno. Il trend dunque non cambia da brano a brano: ritmi sostenuti e catchy, chitarre che si propongono in prima linea insieme alle sgolate dei due vocalist, il tutto sorretto da un accurato e calibrato drumming, che non si è mai fissato di stravolgere le dinamiche generali, ma che riesce a sostenere in modo intenso e mirato ogni singola proposta. Ogni canzone ha i suoi elementi particolari, anche se personalmente ritengo il duetto centrale il migliore momento dell'album; oltre la citata Apologies Denied, aggiungerei Cyanide, che grazie alle sue metriche coinvolgenti e ai suoi assoli decisamente azzeccati si propone fortemente come best song. Seguono cinque canzoni in grado di non far rimpiangere la prima parte della release, continuando il trend dei nostri che, nota dopo nota, si impadroniscono completamente dell'album.
Album dunque che riesce a fornire un ottimo esempio di vecchio e nuovo, ma sempre sano, heavy metal. Le soluzioni proposte dal sestetto sono decisamente interessanti, e per alcuni aspetti innovative. Un gruppo giovane che ha soltanto iniziato a fare musica, e se non si rovineranno con le loro stesse mani, sentiremo sempre più spesso parlare di loro.