- Claudio Facheris - Voce
- Eros Mozzi - Chitarra
- Massimiliano Ducati - Chitarra
- Andrea Bochi - Basso
- Greg - Batteria
1. Free To Hate
2. By Yourself
3. Flash Over
4. VermiNation
5. One Trouble Less
6. Estd. 1996
7. No More Rules
8. The Denied God (live video from W:O:A 2004)(Bonus Track)
9. Wreck 'N' Roll (live video from W:O:A 2004)(Bonus Track)
10. L. R. S. (live video from W:O:A 2004)(Bonus Track)
11. The Worst Within (making of video)(Bonus Track)
The Worst Within
Secondo full-length per la band milanese che negli anni (sono attivi dal 1996) ha saputo conquistarsi una fetta di pubblico sempre maggiore, fino a guadagnarsi nel 2004 la possibilità di esibirsi al Wacken Open Air Festival. Il Thrash-Death Metal dei Methedras è fortemente influenzato dalle ultime sonorità provenienti dagli Stati Uniti dal 2000 in avanti, in particolare i Testament di The Gathering, a cui i nostri si rifanno in parecchi stacchi, nella voce quasi in growl di Claudio e in alcune melodie quasi in stile Low.
Quindi, come già detto, sono i Testament il termine di paragone. E qui sta il problema principale: spesso e volentieri il gruppo sembra una band tributo ai cinque di San Francisco. I nostri però, grazie all'esperienza accumulata, hanno qualche asso nella manica che gli permette di distanziarsi quel tanto che basta dal sound dei californiani, dimostrando con una verve tipicamente europea (melodie e sfuriate 'core) di saperci ben fare.
The Worst Within è, per quella che sembra essere una scelta della band, un disco da assaporare velocemente e con gusto: solo sette tracce, arricchite da registrazioni live della loro esibizione al Wacken '04 e del making of del video della title-track. Appena ventisei minuti di potenza thrash , che alterna velocità e pesantezza, con mid-tempos carichi di potenza che sfociano in tempi sostenuti nel classico quattro quarti, arrichiti da riff ben costruiti e di impatto. Ottime le prove del giovane batterista Greg e della coppia di axe-men Mozzi/Ducati, senza dimenticare le linee vocali di Claudio sempre efficaci.
Un disco compatto e potente con all'interno canzoni di alta qualità come Vermination, tra quelle più Bay Area-oriented e letteralmente devastante, oppure come la conclusiva No More Rules, ancora una volta ispirata a piene mani dai Testament ultimo periodo e introdotta dalla bellissima ed arabeggiante strumentale/acustica Estd. 1995, dimostrazione di una preparazione da parte degli strumentisti che va oltre il semplice metal. Inoltre tutti i pezzi dimostrano una predilizione per le melodie mai fini a se stesse e per i ritornelli immediati e ricchi di cori. Una scarica di rabbia e potenza per una delle migliori band dell'underground italiano. Il tutto perfettamente confezionato in un digipack ben costruito (cosa non così scontata per gruppi senza un bugdet elevato).
Un disco consigliato a tutti gli amanti del Thrash, che conferma quanto sia prosperoso il nostro underground e quanto i Methedras siano in forma. Magari un album non troppo innovativo e forse troppo influenzato nel songwriting da alcune band storiche del genere, ma una prova di classe per questi cinque lombardi che comunque danno vita a canzoni piacevoli e con un sound abbastanza personale. Acquisto quasi ad occhi chiusi se siete amanti di Testament, Nevermore e simili.